VIII - Antiquaria e Numismatica

BAV, Ott.lat.3116, c.111rE' Ascanio Varese in persona, qui ritratto da Pier Leone Ghezzi a figura intera con una moneta nella mano sinistra e con la destra levata nel vivace atteggiamento di chi sta spiegando, a introdurci in quella che fu certamente la sezione preferita della "Sua" biblioteca, quella della numismatica e delle antichità (BAV, Ottob. lat. 3116, c.111r, su gentile concessione).

 A conferma di questa particolare predilezione in Marciana si conserva un catalogo con il «Ristretto delle stime fattesi in Roma da quattro delli più periti antiquari del Museo de P.P. Certosini pure di Roma venduto alla S.C.M. di Carlo VI Imperatore nell'anno 1728» (BNM, It.XI, 5 [= 6670]) che lo stesso Varese fece ricopiare, da collezionista attento e oculato qual'era 

riflettendo che il procurarmi una copia delle loro stime e prezzi [n.d.r.: dei quattro periti incaricati della valutazione e non nominati]...avrebbe di molto giovato a me che a somiglianti eleganze sono più che mediocremente portato, così a mia regola nel comperare che nel valutare con giustizia quelle medaglie che il caso o la ricerca mia, presentasse al mio desiderio

 Al momento sono state catalogate una trentina di opere, molte in più volumi e di grande formato, ricche di tavole e incisioni di pregio. Nella tradizione dell'Umanesimo padovano, epigrafico ed archeologico, scopritore della tomba di Antenore e cultore di Livio, compaiono diverse opere di Onofrio Panvinio: i volumi dedicati ai Fasti sia nella versione completa in latino sia nell’estratto relativo ai trionfi romani tradotto in italiano dall'editore Tramezzino; i commentari sulla repubblica romana con il prezioso inserto sulle magistrature oltre al ricchissimo trattato sui giochi del circoil Discorso sopra la castrametazione & bagni antichi de Greci e Romani di Guillaume du Choul illustrato con immagini tratte dai rilievi della colonna traiana per documentare anche visivamente l'abilità strategico-militare dei latini; la monumentale raccolta del Graevius con opere di storia locale precedentemente stampate e manoscritte, e lo studio sull’epigrafe mutila Colonia Iulia Felix del sacerdote Alessio Simmaco Mazzocchi che ne aveva scoperto l’integrazione (CIL X, 3832). Non mancano strumenti interpretativi come il Thesaurus rei antiquariae huberrimus di Hubert Goltz (1526-1583), una compilazione di 24 liste di epiteti in greco e latino e di abbreviazioni epigrafiche e monetali.

Le gemme antiche figurate di Leonardo Agostini senese (BUPd, 41.a.125, tav.47v)La bibliografia ragionata del Banduri, in cui sono ordinati per secoli tutti gli studiosi della materia e le loro opere in ordine alfabetico -in origine primo tomo dei Numismata Imperatorum Romanorum a Trajano Decio usque ad Palaeologos Augustos, poi più volte edita separatamente per la sua indiscussa praticità- apre la rassegna dei libri numismatici, in parte già presentati nella mostra "Sotto il torchio" realizzata da Biblioteca Universitaria in collaborazione con il Museo Bottacin (Palazzo Zuckermann, 13 aprile-9 giugno 2019). 

Discorsi del s. don Antonio Agostini sopra le medaglie... (BUPd, 39.a.51)Per il Cinquecento, compaiono il De asse et partibus eius di Guillaume Budé, prima opera stampata di argomento numismatico, in cui si approfondiscono gli aspetti metrologici della moneta sia nell'ambito del mondo romano che di quello greco e orientale, di cui Varese possedeva non la princeps uscita nel 1514 ma l'edizione prestigiosa del 1522, pubblicata dagli eredi di Aldo Manuzio a Venezia; e poi "Le imagini delle donne auguste" in cui Enea Vico pone la sua attenzione al mondo femminile descrivendo “i gesti di cinquanta quattro donne, tra avole, zie, madri, mogli, sorelle, figliuole, et nipote d’Imperadori, tra le quali, quattordeci furono chiamate Auguste” trattando le monete -di cui per la prima volta vengono presentati anche i rovesci- col rigore scientifico con cui si tratta un documento storico. In linea con la tradizione medievale invece Sebastiano Erizzo che nel Discorso sopra le medaglie antiche -in polemica con Vico- sostiene che le monete romane imperiali, soprattutto quelle in bronzo, fossero solo delle medaglie celebrative, senza alcun valore economico.

Gaetano Piccini, Numismata ærea (BUPd, 46.a.28)E' il Seicento però il secolo d'oro in cui prende avvio la scienza numismatica intesa in senso moderno: se negli "Undici dialoghi" di Antonio Agustin tradotti dallo spagnolo, si indaga la differenza tra monete e medaglie, analizzando l'iconografia dei rovesci "e dell'utile che se ne cava", diverse le opere che si occupano tematicamente di una zona specifica come "La Sicilia [...] descritta con medaglie" di Filippo Paruta nella riedizione ampliata data alle stampe a Lione nel 1697, in cui si tratta delle coniazioni dell'isola partendo da quelle greche e antiche, proseguendo con le serie medievali, compresa quella islamica, per arrivare a Filippo III d’Asburgo re di Sicilia (re dal 1598).

Diversi i trattati su raccolte di collezionisti più e meno celebri: da quella di Fulvio Orsini il quale descrivendo la sua personale, definisce per la prima volta i canoni di ordinamento della monetazione romana repubblicana secondo la gens di appartenenza di ciascun magistrato emittente e quindi in rigoroso ordine alfabetico per famiglia, criterio restato in uso fino alla metà del Novecento ancora alla base della collocazione fisica nei medaglieri pubblici e privati; alla serie del card. Barberini descritta dal suo antiquario Leonardo Agostini, che fu anche commissario per le antichità di Roma e del Lazio; la collezione di Pierre Séguin celebrata per la rarità delle monete di cui tratta e per la bellezza delle incisioni che le raffigurano, e ancora quella di Jacob de Wildele monete di François de Camps abate di Signy, e la Sylloge dell'architetto Wren pubblicata dal figlio; o infine le Osservazioni istoriche sopra alcuni medaglioni antichi in cui Filippo Buonarroti analizza la collezione di 128 medaglioni appartenuti al cardinale Gaspare Carpegna, ai quali aggiunse il cammeo con il “Trionfo di Bacco”, cui venne dedicato un capitolo a parte con ben nove diverse rappresentazioni. 

Giuseppe Antonio Nadi, Numismata imperatorum Romanorum (BUPd, 41.a.62, p.56)Fra gli acquisti più recenti dell'Abate, i Numismata virorum illustrium ex Barbadica gente, stampato a Padova nel 1732 dalla Tipografia del Seminario, opera la cui realizzazione durò quasi mezzo secolo, unica non solo per l'imponenza e la bellezza delle incisioni ma perché progettata per celebrare l'antica famiglia patrizia veneziana dei Barbarigo.

Per approfondire temi e contenuti -qui solo accennati- rimandiamo al catalogo realizzato a cura del Prof. Michele Asolati e di Alessandro Cattaneo in occasione della mostra "Sotto il torchio", e suggelliamo questa selezione, con le parole che Ghezzi verga ai piedi del ritratto: "Il P. D. Ascanio Varese Generale dei Padri della Pace di Roma il quale à un bellissimo studio di Medaglie e di un centinaio di Medaglioni, huomo assai erudito in questa materia e presentemente ne fa un catalogo per metterlo poi alle stampe con molte altre pietre camei e altre antichità ed essendo molto mio amico Io Cav. Ghezzi me ne sono fissata la presente memoria il dì 22 ottobre 1728".