Questa mostra nasce da un progetto dell'ICCU finalizzato alla promozione di fondi librari rilevanti sia dal punto di vista storico sia per l'attività di personaggi illustri legati alla biblioteca o al territorio, ma non ancora sufficientemente valorizzati.
Abbiamo quindi deciso di sottoporre all'attenzione del pubblico il fondo appartenuto fino al 1783, alla biblioteca dei Canonici Lateranensi di San Giovanni di Verdara di Padova; alla preventiva fase di catalogazione -condotta durante i mesi estivi dalle dott.sse Laura Scimò e Claudia Zabeo, nonostante le difficoltà determinate dalla pandemia di Covid-19 e dal cambio della piattaforma di catalogazione che ha coinvolto tutto il Polo padovano- è seguita l'attività di digitalizzazione, metadatazione e inserimento nella MagTeca di Internet Culturale e in Europeana. Sono stati descritti 55 incunaboli e circa 200 libri antichi, che si sono aggiunti a poco più di altri 300 volumi già catalogati negli anni scorsi per un totale di 567 volumi e 527 opere, con l'intenzione però di completare al più presto l'inserimento di tutta la raccolta, oggetto di un censimento condotto autonomamente dalla Biblioteca negli anni passati.
San Giovanni di Verdara però non custodiva solo libri a stampa ma anche cataloghi, manoscritti, documenti, mirabilia di vario genere e poi ancora strumenti scientifici, quadri, bronzi, medaglie, monete, cammei, tutti legati in quello scrigno prezioso di arte costituito dalla chiesa e dal monastero, a formare un complesso armonioso e singolare. Da subito abbiamo desiderato ricostruirne almeno idealmente il contesto, dedicando delle pagine anche alle altre collezioni per offrire al nostro visitatore un colpo d'occhio -per quanto possibile- unitario e completo, dando anche un impulso a nuove indagini e ricerche.
Un ringraziamento caloroso va quindi ai responsabili delle istituzioni di Padova e Venezia che oggi custodiscono la fabbrica e parti di quell'unico perduto "Museo" disperso dalla storia, perché con sensibilità e partecipazione hanno voluto aderire alla nostra proposta di collaborazione e naturalmente a tutte e a tutti coloro che hanno offerto un contributo a questo lavoro. Senza la loro esperienza e competenza, la mostra non sarebbe stata quello che speriamo il visitatore possa vivere: un incontro oltre il tempo con la bellezza e la cultura.