I reperti tardoantichi e medievali dell'Alto Vicentino

Oltre 120 manufatti della collezione Cibin testimoniano la frequentazione di Schio e del territorio altovicentino nel corso dell'epoca tardoantica e medievale. Si tratta di frammenti ceramici e, soprattutto, di oggetti in bronzo e in ferro (ornamenti, elementi di vestiario, armi), databili complessivamente tra il IV e il XVI secolo d.C.

Cartellino dattiloscritto relativo alle "freccie medioevali" raccolte presso alcuni castelli altovicentiniPurtroppo la documentazione pervenuta permette solo raramente di assegnare ciascun pezzo al suo preciso contesto di ritrovamento: la maggior parte delle annotazioni di Cibin indica infatti solo una generica provenienza da località altovicentine, oppure dai "castelli di Schio, Magrè, Santorso, Piovene, Caltrano, ecc.”. Restano poco chiare anche le modalità di recupero degli oggetti, ma almeno per alcune delle località citate è probabile che i ritrovamenti siano avvenuti in modo fortuito o a seguito di raccolte di superficie condotte dallo stesso Cibin o da suoi collaboratori.

Fanno eccezione da questo punto di vista alcuni manufatti di epoca medievale riconducibili con maggior precisione al castello di Sessegolo, nel territorio scledense, e altri provenienti dalla "caverna della Balcuccola" (probabilmente la grotta Belcugola in Val d'Assa), oltre a due elementi di fibbia in bronzo ritrovati presso il cimitero di Schio. Scarne notizie sui rinvenimenti verificatisi in quest'ultima località ci sono pervenute grazie ad Alessio De Bon (Romanità nel territorio vicentino, Vicenza 1938, p. 55); esse fanno riferimento semplicemente al recupero “in vario tempo” di frammenti di ceramica e laterizi (tegole, embrici e mattoni) in un riporto di terreno artificiale. I due reperti conservati nella collezione Cibin non sono invece segnalati.