La sezione numismatica della collezione Cibin consta di 105 pezzi, ai quali si sommano un peso monetale bizantino e tre esemplari di aes rude (forma pre-monetaria costituita da pezzi di bronzo non lavorati), in due casi di incerta attribuzione. La componente antica è formata da 78 esemplari in bronzo databili prevalentemente all’età romana imperiale, fatta eccezione per tre monete riferibili al periodo romano repubblicano. Da segnalare la presenza di un’emissione romano provinciale a nome dell’imperatore Adriano per la zecca di Alessandria d’Egitto. Tre esemplari appartengono alla serie bizantina, tutti nominali in bronzo databili tra il VI e l’XI secolo emessi in zecche del Mediterraneo orientale.
Le restanti 27 monete, con la sola eccezione di un denaro in mistura veneziano del XIII-XIV secolo, appartengono all’età moderna e contemporanea. Il nucleo più cospicuo è costituito da monete veneziane in rame, soldi e bezzi in particolare, del XVII secolo. L’uniformità dello stato di conservazione di molti degli esemplari, oltre alla coerenza cronologica, potrebbe far pensare al contenuto di un piccolo gruzzolo.
Le monete della collezione Cibin rivestono un particolare interesse, in quanto la composizione del nucleo, per tipologia dei materiali, cronologia e stato di conservazione, certifica la provenienza degli stessi dal territorio. Si è ipotizzata una pertinenza della componente antica all’area del monte Summano e al territorio di Santorso (cfr. RMRVe, IV/2, p. 307), mentre sempre da quest’ultimo comparto territoriale dovrebbero provenire gli esemplari della serie bizantina, incluso il peso monetale, con particolare riferimento alla zona del Castello (cfr. RMRVe, IV/2, p. 221). A ricerche archeologiche condotte ai primi del '900 nel territorio di Piovene presso l'Orto Barbieri, spetta invece un esemplare di aes rude. Pur con cautela, si può inoltre ipotizzare che la moneta a nome di Massimo cesare rinvenuta presso la grotta di Bocca Lorenza durante le indagini di Alfonso Alfonsi, e indicata come dispersa (cfr. RMRVe, IV/2, 25/2(1)/1), possa corrispondere all'esemplare conservato nella collezione Cibin (cfr. RMRVe, IV/2, 37/1/36).
Le monete antiche della collezione Cibin sono parzialmente edite in: A. Bernardelli, Ritrovamenti monetali di età romana nel Veneto, IV/2, Provincia di Vicenza: Bassano (= RMRVe, IV/2), Padova 1997, 25/3(1)/8-11, 37/1/1-74.
Struttura delle schede numismatiche
Le monete della collezione Cibin vengono qui presentate attraverso schede così strutturate. Nel titolo, vengono indicati autorità emittente, nominale, zecca e, tra parentesi, la cronologia. Il testo posto dopo la fotografia, invece, presenta legenda e descrizione del dritto (D/) e del rovescio (R/) della moneta. Le legende vengono riportate, senza scioglimenti, suddividendo le varie parti da cui sono composte ed utilizzando una serie di segni convenzionali:
- Rottura nella legenda, in genere per interposizione della figura
[abc] Integrazione di parte della legenda non visibile o fuori conio, effettuata basandosi sulla bibliografia di riferimento
[---] Parte di legenda mancante e non integrabile
/ Separazione di parti di legenda poste su linee diverse
Infine, vengono segnalati i dati ponderali dell'esemplare: metallo (AE = metallo vile; MI = mistura), diametro, peso e orientamento dei coni (indicato con il sistema delle ore).
Emissione imitativa, dupondio di Ottaviano per il Divus Iulius, zecca incerta, 38 a.C.
D/ [C]AESAR [D]IV[I F]
Testa di Ottaviano a destra
R/ [DI]V[OS] IV[LIVS]
Testa laureata di Cesare a destra
AE; 27 mm; 8,79 g; 6 h
Nell'area della Cisalpina orientale, le imitazioni dei bronzi a nome del Divos Iulius, un'emissione dalla forte connotazione propagandistica legata al conflitto tra Ottaviano e Marco Antonio, costituiscono la maggior parte delle attestazioni. Tale fenomeno è legato alla crescente richiesta di moneta spicciola che caratterizza il periodo tra la fine dell'età repubblicana e il regno di Augusto, quando a seguito della sua riforma il rifornimento di moneta in bronzo verrà regolarizzato.
Per saperne di più:
MARTINI R. – Monetazione bronzea romana tardo-repubblicana. I. Divos Iulius di Octavianus, “assi” di Sextus Pompeius, emissioni dei Prefetti di Antonius, Milano 1988.
Tiberio per Druso minore, asse, zecca di Roma, 22-23 d.C.
D/ DRVSVS CAESAR TI AVG F DIVI AVG N
Testa nuda di Druso minore a sinistra
R/ [PONTIF] TRIBVN POTEST ITE[R]
Al centro del campo, SC, bordo perlinato
AE; 27 mm; 10,31 g; 12 h
Claudio, asse, zecca di Roma, 50-54 d.C.
D/ TI CLAVDIVS CAE[SA]R AVG [P M] TR P IMP [P P]
Testa nuda di Claudio a sinistra
R/ Minerva stante a destra reca nella mano destra una lancia e nella sinistra uno scudo, ai lati, S-C
AE; 28 mm; 9,26 g; 6 h
La moneta si presenta forata, presumibilmente in antico, e il foro è stato applicato a h 12 a partire dal dritto. Oggetti di questo genere venivano spesso deposti all'interno delle sepolture, con valore apotropaico. La provenienza della moneta da un contesto funerario non è dunque da escludere.
Domiziano, asse, zecca di Roma, 86 d.C.
D/ IMP CAES DOMIT AVG GEM COS XII CENS PER P P
Testa laureata a d. con egida di Domiziano a destra, bordo perlinato
R/ Marte andante a s. reca nella mano d. una Vittoria e nella s. un trofeo, ai lati, S-C, bordo perlinato
AE; 29 mm; 10,00 g; 6 h
L’esemplare presenta un errore di coniazione al dritto (legenda GEM e non GERM).
Marco Aurelio, sesterzio, zecca di Roma, 161-163 d.C.
D/ IMP CAES M AVREL-ANTONINVS AVG P M
Testa laureata di Marco Aurelio a destra, bordo perlinato
R/ SALVTI AVGVSTOR [---] COS [III]
Salus stante a s. reca nella mano d. una patera con la quale nutre un serpente attorcigliato a un altare e nella s. uno scettro, ai lati, S-C, bordo perlinato
AE; 32 mm; 23,93 g; 12 h
Severo Alessandro, sesterzio, zecca di Roma, 231-235 d.C.
D/ IMP ALEXANDER PIVS AVG
Busto laureato con drappeggio sulla spalla s. di Severo Alessandro a d., bordo perlinato
R/ SPES PVBLICA
Spes andante a s. reca nella mano d. un fiore e solleva con la s. la veste, ai lati, S-C, bordo perlinato
AE; 32 mm; 20,67 g; 12 h
Costantino I, follis, zecca di Siscia, 334-335 d.C.
D/ CONSTANTI-NVS MAX AVG
Busto diademato, drappeggiato e corazzato di Costantino I a d.
R/ GLOR-IA EXERC-ITVS
Due soldati stanti recanti entrambi una lancia e uno scudo, tra di loro, due insegne
AE; 17 mm; 2,15 g; 6 h
Peso monetale bizantino, V-VII sec. d.C.
D/ Al centro del campo, N incisa inquadrata da 6 globetti incisi
R/ Liscio
AE; 3,92 g
Si tratta di un esemplare da un nomisma, che dovrebbe ricalcare il peso del solido (1/72 di libbra, ca. 4.50 g), una moneta in oro introdotta da Costantino il Grande già agli inizi del IV secolo, che costituirà lo standard della monetazione aurea bizantina sino al IX secolo. Lo scarso peso dell’esemplare può dipendere da più fattori, dallo stato di conservazione alla probabile manifattura non ufficiale. Questi manufatti venivano impiegati per la conversione della valuta in bronzo nell’equivalente valore in oro, in particolare ai fini fiscali.
Emissioni anonime, follis, zecca di Costantinopoli, 976-1035 d.C.
D/ [+ЄMMA - NOVΗ]Λ
Busto nimbato frontale del Cristo Pantocratore, con stola e kolobion, tiene in mano i vangeli; nel campo, [IC-XC]
R/ IhSЧS/KRISTЧS/bASILEЧ/bASILE
AE; 31 mm; 8,12 g; 6 h
Repubblica di Venezia, Giovanni Corner doge, soldo da 12 bagattini, zecca di Venezia, 1624-1629
D/ *S•M•V•IO CORN
Il doge genuflesso a s. tiene con entrambe le mani il vessillo sormontato da una croce e con banderuola a d.; di fronte a lui, il leone alato e nimbato stante a d. con zampa s. su libro aperto; il tutto entro contorno perlinato; in esergo, * 12 *
R/ +DEFEN-NOSTE+
Il Redentore nimbato stante frontale benedice con la d. e tiene il Vangelo con la s.; il tutto entro contorno perlinato
AE; 21 mm; 1,65 g; 10 h
Repubblica di Venezia, Francesco Erizzo doge, soldo da 12 bagattini, zecca di Venezia, 1631-1646
D/ S•M•V•FRANC ERI
Il doge genuflesso a s. tiene con entrambe le mani il vessillo sormontato da una croce e con banderuola a d.; di fronte a lui, il leone alato e nimbato stante a d. con zampa s. su libro aperto; il tutto entro contorno perlinato; in esergo, * 12 *
R/ *DEFEN• – •NOSTE *
Il Redentore nimbato stante frontale benedice con la d. e tiene il Vangelo con la s.; il tutto entro contorno perlinato
MI; 21 mm; 1,76 g; 12 h
Repubblica di Venezia, emissione anonima, bezzo da 6 bagattini, zecca di Venezia, 1676-1684
D/ *R*C***[L]*A*
Mezzo busto della Vergine nimbata che tiene nel braccio sinistro il Bambino, senza nimbo; in esergo, *6*, bordo perlinato
R/ *SAN* MARC*VE[N]
Busto frontale nimbato di San Marco nell’atto di benedire con la mano destra e recante nella sinistra il Vangelo
AE; 21 mm; 2,33 g; 12 h