Nel XVII secolo la città di Amsterdam divenne la capitale della produzione cartografica mondiale, anche come risultato della fortissima competizione commerciale tra l'officina della famiglia Blaeu e quella del rivale Janssonius, che portò alla creazione di atlanti sempre più ricchi e voluminosi.
Il volume di cui la donazione Morbiato ha arricchito il patrimonio del Museo è il terzo tomo dell'Atlas Novus di Willem e Joan Blaeu, rispettivamente padre e figlio, che fu pubblicato in più lingue a partire dal 1640. In vent'anni il numero dei tomi pubblicati raggiunse il numero di 6, ma ancor prima che questo progetto fosse concluso Joan Blaeu aveva iniziato a lavorare ad un atlante in 11 volumi che uscì tra il 1662 e il 1665 nella prima edizione latina e che, noto come Atlas Major, costituisce il più grande e costoso libro pubblicato in tutto il XVII secolo.
Il terzo tomo dell' Atlas Novus, pubblicato nel 1642, vede alternarsi descrizioni dei luoghi in lingua tedesca a ricchissime cartografie a doppia pagina, in italiano o latino, relative all'Italia, alla Grecia e alle Isole Britanniche, incise su rame ed acquerellate a mano. Quasi ogni cartiglio è incluso in una cornice ornata da elementi che rimandano ad alcune specificità dell'area rappresentata e una vignetta decorativa accompagna anche l'indicazione della scala grafica.
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Pagine in viaggio: gli itinerari
Una nota di possesso ci informa che nel 1670 il volume entrò nella biblioteca dell'abbazia benedettina di Gengenbach, in Germania, proveniente da Strasburgo. Un successivo ex libris lo rivela presente nel XIX secolo a Cleveland, negli Stati Uniti, dove appartenne prima all'avvocato Charles Candee Baldwin (1834–1895) e, quindi, alla Western Reserve Historical Society, fondata nel 1867 come ramo storico della Biblioteca di Cleveland dallo stesso Baldwin, che le lasciò la sua ricca collezione biblio-cartografica.
