La geografia per sua natura ci invita a sperimentare nuovi punti di vista sullo spazio che abitiamo e su quanto lo popola e gli dà senso. Da questo spirito nasce la prima sezione della mostra, Pagine in viaggio, che propone uno sguardo non convenzionale su beni estremamente noti, e dunque già nel tempo molte volte osservati.
La straordinaria donazione di libri illustrati da mappe ricevuta dal Museo consiste infatti di pezzi molto celebri e studiati: le Cronache di Norimberga di Hartmann Schedel, l’Italia Antiqua di Philipp Cluver o l’Atlas Novus di Willem e Joan Blaeu, solo per citarne alcuni, sono capolavori al centro di fitte trame di ricerca.
Ora, un capo del filo di queste trame è nelle mani del Museo, che ha deciso di avvicinarsi a questi libri da una prospettiva meno usuale: quella, cioè, che li vede come oggetti che si muovono nello spazio, mettendo in circolo contenuti di inestimabile valore. Per farlo, si sono raccolti e valorizzati i segni che rendono questi esemplari diversi da tutti gli altri e permettono di ricostruirne la specifica “biografia”, fatta di passaggi tra mani diverse che li hanno sfogliati, studiati, ma anche annotati, siglati o firmati. Attraverso questi segni, siano firme, note, timbri o etichette, passa la ricostruzione di un itinerario spazio-temporale le cui tappe sono rappresentate dalle vite di chi li ha posseduti e amati, per un certo tempo, in un certo luogo. Da questi stessi segni, emergono anche le biografie silenziose delle carte e degli oggetti, e le storie di viaggio di queste pagine.
Quanto è stato possibile ricostruire di questi itinerari è qui presentato in una meta-cartografia, ossia una mappa delle mappe, su cui possiamo ripercorrere in modo interattivo la circolazione dei singoli esemplari dal loro luogo di pubblicazione, attraverso nazioni o continenti, fino all’approdo al Museo.