Fa parte della donazione anche la prima edizione dell'Italia Antiqua di Philipp Clüver, pubblicata dall'editore Elzevier di Leida nel 1624. Noto anche con il nome italianizzato in Filippo Cluverio, nacque a Danzica nel 1580 e nel corso della sua avventurosa esistenza attraversò buona parte del continente europeo, sia come militare che come studioso.
È considerato tra i fondatori della geografia storica: in particolare, fu il primo a descrivere e illustrare i siti antichi integrando all'attento studio delle fonti letterarie, epigrafiche, archeologiche e toponomastiche, sempre modernamente elencate in apertura dei suoi volumi, le osservazioni praticate direttamente sul terreno durante i suoi viaggi di perlustrazione.
Nel 1616 l'Università di Leida lo insignì del titolo di Geographus academicus. Proprio grazie ai fondi dell'Università di Leida, per portare a termine la sua Italia antiqua nel 1617 intraprese un estenuante viaggio a piedi attraverso l'Italia continentale e la Sicilia in compagnia dell'umanista Luca Holstenio, guadagnandosi grande ammirazione da parte della comunità scientifica Italiana fino all'offerta, pare, di una cattedra di Geografia e Storia antica presso una delle università italiane che Clüver, pur tentato, declinò.
Cluver poté vedere pubblicata solo la Sicilia antiqua, nel 1619. Problemi familiari e di salute ritardarono la pubblicazione del volume sul resto d'Italia, che uscì nel 1624 per i tipi di Elzevir a Leida, due anni dopo la morte di Clüver, probabilmente ultimato e ritoccato dall'umanista Daniel Heinsius.
Le carte che corredano i due tomi del libro furono disegnate dallo stesso Clüver e incise su rame da Nicolaus Geilkerck, tranne la veduta di Roma che non riporta indicazioni di responsabilità.
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Pagine in viaggio: gli itinerari
Un ex libris lo rivela appartenuto al cardinale Giuseppe Garampi (Rimini 1725 - Roma 1792), localizzandolo dunque a Rimini o a Roma. Anche Garampi, come Clüver, viaggiò lungamente attraverso l’Europa, acquistando nel corso dei suoi spostamenti un’enorme quantità di libri. Alla sua morte essi furono in parte donati a biblioteche e in parte venduti, come questo, che fu incluso in un catalogo della biblioteca Garampi redatto da Mariano De Romanis per il mercato antiquario.
Grazie a un altro ex libris di gusto egizio veniamo a conoscenza del nome di almeno uno dei successivi proprietari, tale Fausto Venezian.