Tanti anni con il Prof. Cesare Pecile, direttore della Biblioteca del Seminario Chimico

di Nico ZIni

E’ con grande piacere che ho accettato l’invito  del Direttore prof. Mauro Sambi a ricordare il prof. Cesare Pecile negli anni di direzione della Biblioteca Centrale di Chimica Seminario Chimico. Premetto che la persona più adatta a questo ricordo sarebbe stata la sig.ra Milena Marcato Tescari per lunghi anni collaboratrice di fiducia del prof. Pecile e per tanti anni responsabile della Biblioteca Centrale di Chimica.
Personalmente sono arrivato nella nuovissima biblioteca di Chimica nella sede di Via Marzolo 1 il 14 luglio del 1977 assunto dopo un colloquio con il prof Pecile e affidato alla guida esperta delle colleghe Milena Tescari Marcato e Anna Spinotti.  L’incarico affidatomi fu quello di garantire l’apertura al pubblico della biblioteca in orario  pomeridiano dalle 13 alle 19 e al sabato dalle 8.00 alle 14.00. Già questa era una novità per l’epoca, una biblioteca con orario  prolungato aperta a tutti gli utenti: professori, ricercatori,  studenti, tecnici e utenti esterni. L’obiettivo che andava perseguendo il prof. Pecile era quello di fare della biblioteca di chimica una grande biblioteca, valorizzando il patrimonio, soprattutto periodici,  in essa contenuto; un patrimonio rappresentato da libri e riviste che andavano dalle origini della chimica,  perlopiù tedesca,  alla chimica dei giorni nostri di lingua inglese. Strumenti indispensabili per la ricerca quali: Chemical Abstract, Beilsteins Handbuch der organischen, Gmelin Handbuch der anorganischen Chemie erano presenti e aggiornati con notevole dispendio di risorse economiche sostenute in toto dai quattro istituti e poi da tre dipartimenti di chimica; non esisteva allora nessun contributo dal sistema bibliotecario di ateneo; eventuale contributo allora veniva erogato direttamente dal rettore a titolo personale e con criteri assolutamente discrezionali.
E inoltre per raggiungere questo traguardo aveva curato e pubblicato “Pecile, Cesare – Tescari Marcato, Milena. Catalogo dei periodici scientifico-tecnici esistenti nelle biblioteche degli Istituti delle facoltà di Scienze, Ingegneria, Farmacia, Agraria, Istituti Affini e nella Biblioteca Universitaria di Padova” 1. Edizione 1977 (ciclostilato in proprio) (1) , catalogo che nelle intenzioni del professore, come egli scrive nella presentazione, doveva servire:


-    “a fornire un indispensabile strumento di lavoro interdisciplinare ai docenti, ricercatori e studenti operanti nel nostro Ateneo  e agli studiosi, ricercatori e professionisti della nostra Regione;
-    a porre la base per l’organizzazione di un coordinamento efficace tra le biblioteche della nostra Università;
-    a fornire il primo strumento per una qualificata richiesta di più adeguati finanziamenti;
-    a stimolare i responsabili della amministrazione della Università e della Regione affinché procedano celermente a fare di Padova il grande centro Veneto di informazione scientifico-tecnica operante al di là delle funzioni primarie dell’Università.”


A proposito di questa prima edizione del Catalogo vorrei ricordare che con Il Catalogo della Biblioteca Centrale di Chimica e con quello della Biblioteca  Medica Pinali della Facoltà di Medicina e Chirurgia, di poco anteriore,  di fatto veniva per la prima volta censito tutto il patrimonio di periodici dell’area scientifico-tecnica e di medicina (circa diecimila voci).
Questa prima edizione ebbe poi una seconda edizione nel 1981 a cura della sig.ra Milena Marcato Tescari  “Catalogo dei periodici scientifico-tecnici esistenti nelle biblioteche degli Istituti delle facoltà di Scienze, Ingegneria, Farmacia, Agraria, Statistica, Istituti Affini e nella Biblioteca Universitaria di Padova”.  (Ciclostilato in proprio 1981) (2) . Ho specificato ciclostilato in proprio perché per quei tempi battere a macchina e stampare con il ciclostile  in più copie un catalogo di oltre 500  pagine, fronte e retro, era  impresa veramente straordinaria e impegnativa. Con questo metodo di stampa poco costoso il professor Pecile intendeva riservare i risparmi per l’acquisto di libri e riviste,  per fare della Biblioteca Centrale di Chimica una grande biblioteca scientifica di Ateneo. Il risparmio era una delle tante preoccupazioni del professore. Per questo ricordo che tutti gli abbonamenti a riviste venivano fatti direttamente dall’editore, risparmiando almeno un trenta per cento sugli abbonamenti tramite libreria. E al risparmio vennero anche sacrificati gli spazi per il personale della biblioteca costretto a lavorare di fatto in prima linea per necessità. La seconda edizione del catalogo censiva 6591 voci dell’area Scientifico-Tecnica e quello della Facoltà di Medicina 3673 per una copertura direi completa delle  due aree. Per la cronaca la 2. Edizione ebbe un ottimo successo editoriale e molte copie furono acquistate dall’Industria Fidia e donate a utenti esterni all’Università. Molte altre copie poi furono vendute a biblioteche scientifiche.  Fu necessario fare una seconda ristampa per esaurire tutte le richieste, in tutto circa 700 copie stampate. Vorrei ancora ricordare la creazione del fondo che chiamerei “Storia e filosofia dalla Scienza”, avendo appunto acquistato tra le prime opere la “Storia del pensiero filosofico e scientifico a cura di Ludovico Geymonat con la collaborazione anche  di Enrico Bellone che poi sarà chiamato a presiedere la Cattedra Galileiana di Storia della Scienza istituita nel 1992 dal  ministro in carica Antonio Ruberti e voluta dal prof. Pecile con con il sostegno dell’allora rettore Mario Bonsembiante”. Questo primo nucleo acquistato e scelto volume per volume dal professore, all’inizio era destinato agli utenti della biblioteca dove i libri erano collocati in armadi appositamente acquistati. Il professore pensava che colleghi  professori, studenti e altri dovessero trovare il tempo per letture che dovevano ampliare in senso umanistico le conoscenze scientifiche strettamente collegate al proprio lavoro e alle proprie ricerche.  Ovviamente tutto il patrimonio venne catalogato con strumenti diciamo manuali, le classiche schedine cartacee e poi nel 1986  informatizzato con l’acquisto di un software dedicato e consultabile in rete. Nel 1993-1994 questo fondo fu poi trasferito nella sede della presidenza di Scienze MM.FF.NN. sede della cattedra di Storia della Scienza e arricchito con altri acquisti e donazioni. Va detto qui che il prof Pecile aveva anche il gusto del bello e bella era la sua raccolta di civette simbolo della dea Minerva, dea della sapienza e quindi della Facoltà di Scienze. Vorrei fare infine un piccolo accenno al grande lavoro svolto  dalla biblioteca negli anni 1985-1987 per il censimento e raccolta dati delle biblioteche di ateneo e di supporto alla Commissione di Ateneo  per l’organizzazione e la centralizzazione delle Biblioteche, presidente prof Cesare Pecile, lavoro conclusosi con la “Relazione sullo stato delle biblioteche dell’Università di Padova” Padova, settembre 1987 (Stamperia  Università 1987) (3) . Fu un impegno lungo, molto spesso fatto con trasferte nelle varie biblioteche dal personale della biblioteca centrale di chimica e controllato quotidianamente dal sig.ra Milena Marcato e dal prof. Pecile. Questo lavoro valse a tutto il personale della biblioteca, su proposta del professore, l’encomio solenne da parte dell’allora rettore dell’Università degli studi di Padova, prof. Marcello Cresti.Questi pochi episodi di vita vissuta accanto al professore certamente sono  solo una piccola parte di tutto il lavoro svolto in quegli anni.
Tutto il patrimonio presente negli ex istituti di chimica venne recuperato e catalogato:
-    Libri, riviste e tesi.
Il professor Pecile era  una vera fucina di idee o meglio di progetti. Quando ti esponeva la sua idea sul da farsi, diciamo che eri già spacciato.E di fatto dopo una meticolosa discussione con tutti gli interessati, con tutto il personale della biblioteca in questo caso, la sua idea diventata progetto studiato nei minimi dettagli era pronto per la fase operativa. E questo è il ricordo che ho io del prof. Cesare Pecile, una persona che aveva un grandissimo senso dell’istituzione università, che nella sua eccellenza doveva essere un centro di informazione non solo per l’Ateneo ma anche per l’intera regione e diremmo oggi per l’intero paese.
Oggi persone come il prof Cesare Pecile sono certamente rare e direi che in un momento così difficile  per il nostro  paese,  avremmo ancora bisogno di tanti come lui che con un altissimo senso delle istituzioni spendano le proprie energie per in bene di tutti. Credo che questo sia l’insegnamento che  il prof Cesare Pecile lascia a tutti quelli che l’hanno conosciuto  e che con lui hanno avuto la fortuna di lavorare.

(18 Settembre 2013)

 

1)  Pecile, Cesare – Tescari Marcato, Milena. Catalogo dei periodici scientifico-tecnici esistenti nelle biblioteche degli Istituti delle facoltà di Scienze, Ingegneria, Farmacia, Agraria, Istituti Affini e nella Biblioteca Universitaria di Padova” 1. Edizione 1977 (ciclostilato in proprio);

2)Tescari Marcato, Milena. Catalogo dei periodici scientifico-tecnici esistenti nelle biblioteche degli Istituti delle facoltà di Scienze, Ingegneria, Farmacia, Agraria, Statistica, Istituti Affini e nella Biblioteca Universitaria di Padova”.  (Ciclostilato in proprio 1981)
 3)  Pecile, Cesare (Relazione sullo stato delle biblioteche dell’Università di Padova” Padova, settembre 1987 (Stamperia  Università 1987) (Alla Commissione di Ateneo  per l’organizzazione e la centralizzazione delle Biblioteche, presidente prof Cesare Pecile ).