De Visiani e i suoi contemporanei

Roberto De Visiani et al., Guida di Padova e della sua provincia, 1842. Tavola "Piazza delle Erbe". (Fonte: The British Library).


I contatti e i legami di Roberto De Visiani sono tanti e vari durante tutta la sua vita, testimonianza della sua attività scientifica e di uno spirito vivace sempre aperto al mondo e agli avvenimenti del suo tempo.

Tra questi citiamo una fertile collaborazione con Abramo Bartolomeo Massalongo, che porterà a grandissime scoperte in ambito paleobotanico; un gran rapporto di stima con Massimiliano d'Asburgo, imperatore del Messico e appassionato di botanica; una duratura amicizia con suo cugino Niccolò Tommaseo. Queste relazioni di stima reciproca aiutano a delineare De Visiani come una grande figura di intellettuale "a tutto tondo".

Ritratto di Abramo Bartolomeo Massalongo
Abramo Bartolomeo Massalongo, fotografia. (Fonte: Phaidra).

La fertile collaborazione e la lunga amicizia con Massalongo, iniziate nel 1849, portano De Visiani ad appassionarsi allo studio delle piante fossili.

Durante l'Ottocento la paleontologia inizia a delinearsi come una scienza vera e propria ed è in questo secolo che nasce la paleobotanica.

Numerose sono le nuove specie scoperte, descritte e nominate da De Visiani durante i suoi studi di paleobotanica; nel 1856 la collaborazione tra i due studiosi porta alla realizzazione dell'opera Flora de' terreni terziarii di Novale nel Vicentino, corredata da tavole illustrate. Nel 1858, grazie all'interesse crescente verso la paleobotanica e l'amore per la sua terra natia, realizza l'opera Piante fossili della Dalmazia.

Nel 1867, seguendo l'interesse per le palme fossili, descrive in Sopra una nuova specie di palma fossile uno splendido esemplare di palma fossile alto circa 3 metri, ritrovato nel 1863 a Sostizzo, presso Salcedo in provincia di Vicenza, dedicato a Massimiliano d' Asburgo, grande appassionato di botanica.

Ritratto di Massimiliano d'Asburgo
Massimiliano I, Imperatore del Messico - Austrian National Library, Austria. (Fonte: Europeana, Public Domain).

L'accorata dedica a Massimiliano d'Asburgo, fatta in occasione e memoria della sua esecuzione a seguito di un colpo di stato che lo aveva privato del titolo di imperatore del Messico, è solo una delle testimonianze del rapporto di affetto e stima tra i due.

Altre tracce di questo legame sono evidenti in Sulla vegetazione e sul clima dell'isola di Lacroma in Dalmazia. Osservazioni del prof. Roberto de Visiani, scritto da De Visiani per descrivere ed elogiare il giardino botanico costruito da Massimiliano d'Asburgo a Lacroma.

Dal canto suo l'imperatore del Messico, riconoscente per l'opera su Lacroma, nomina il botanico dalmata Cavaliere dell'Ordine di Guadalupe.

Il rapporto di profonda stima e amicizia che lega Tommaseo a De Visiani, invece, ha le sue origini nei legami familiari e nella comune frequentazione del Seminario di Spalato, dove entrambi si dedicano agli studi classici e dove De Visiani sviluppa una inclinazione poetica che lo accompagnerà per tutta la vita. De Visiani inizia ad abbozzare i suoi primi testi all'età di sedici anni fino ad affermarsi come scrittore, ma soprattutto come botanico e uomo di scienza.

Ritratto di Niccolò Tommaseo
Vincenzo Giacomelli, ritratto di Niccolò Tommaseo. (Fonte: Sailko - Wikipedia,  CC BY 3.0).

Scrive in lingua italiana e in latino, che considera lingua della scienza tanto da usarla in una delle sue opere più celebri, la Flora Dalmatica, pubblicata in più volumi. Nell'Archivio dell'Orto botanico si contano almeno settanta lettere ricevute da Tommaseo per De Visiani in cui si scambiano auguri affettuosi per le festività e suggerimenti e aiuti per alcune pubblicazioni sulle più importanti riviste dalmata e italiane.

Nel corso degli anni, De Visiani si afferma come scrittore e riceve elogi da parte di personalità celebri dello scenario italiano come il poeta Giosuè Carducci e il politico Andrea Cittadella Vigodarzere. Unisce l'amore per la scienza alla letteratura e scrive un'opera che riporta tutti gli accenni di botanica nella Divina Commedia, pubblica Il Tesoro di Brunetto Latini, e altre opere di carattere scientifico e poetico ispirandosi all'epoca classica e alle piante.