De Visiani e il suo tempo

Carta d'Italia postale, itineraria e amministrativa per uso de' viaggiatori e degli studenti - 1851
Penisola italiana e territorio dalmata in una carta geografica del 1851; l'immagine originale è stata rielaborata per evidenziare i confini geopolici. Giovanni Battista Bordiga (cartografo), Millard Fillmore (collezionista). Carta d'Italia postale, itineraria e amministrativa per uso de' viaggiatori e degli studenti. Milano: Presso gli editori Pietro e Giuseppe Vallardi, 1851 (Fonte: Library of Congress, Geography and Map Division)

 

1800-1878, dall’epopea napoleonica, che espande in Europa le idee della rivoluzione francese, a Roma capitale del nuovo stato italiano, la vita di Roberto de Visiani copre quasi interamente un secolo fondamentale per la storia d’Europa e dell’Italia.

Il secolo si era aperto con la campagna dell’esercito francese comandato da Napoleone Bonaparte che aveva fatto entrare la penisola italiana nella sfera politica e culturale francese con il Regno d’Italia. Ma aveva anche fatto sparire la Repubblica di Venezia che per secoli aveva comandato la Dalmazia dove risiedevano i De visiani. La Restaurazione dopo il Congresso di Vienna rimette al loro posto i vecchi sovrani tornando a frantumare in vari stati il paese e dando Milano e lo stato veneziano all’impero austriaco. Sarà proprio il governo austriaco di Zara e di Vienna l’interlocutore di tante carte dell’archivio dell’orto botanico di Padova.

Il ritorno allo status quo è solo apparente, le idee dell’Illuminismo, le esperienze passate, lo sviluppo dell’economia non si fermano e in breve la domanda di indipendenza e autodeterminazione in Italia cresce e attraverso moti rivoluzionari, campagne di guerra e l’impresa dei Mille di Giuseppe Garibaldi si giunge nel 1861 all’unità del paese sotto la corona di Vittorio Emanuele II re di Sardegna che diventa il primo re d’Italia, una monarchia costituzionale con un parlamento che si riunisce a Torino. L’unità non è quindi completa, solo con la cosiddetta terza guerra d’indipendenza viene annesso il Veneto nel 1866 e con l’intervento armato dei bersaglieri nel 1870 è conquistata Roma, che diventa la nuova capitale dell’Italia. Le difficoltà non sono poche: la diseguaglianza nelle infrastrutture e nello sviluppo sociale ed economico delle sue regioni, il conflitto con il papa per l’annessione dello Stato della Chiesa, la distanza tra popolo e istituzioni. Trieste e la Dalmazia, i luoghi di De Visiani, rimangono all’Austria fino alla fine della prima guerra mondiale nel 1918.