Giuseppe Pellegrini (1866-1918)

Ritratto fotografico di Giuseppe Pellegrini

Giuseppe Pellegrini nacque a Loreto (AN) l'11 marzo 1866. Laureatosi a Bologna con Edoardo Brizio nel 1899, svolse di seguito il triennio di perfezionamento alla Scuola Archeologica Italiana. Tra 1982 e 1895 ricoprì incarichi presso il Museo archeologico di Bologna e il Museo centrale della civiltà etrusca di Firenze. Nel 1902, entrato nell'organico della Direzione Generale delle Antichità, assunse il grado di ispettore ai Musei, Gallerie e Scavi di Antichità e venne trasferito con funzione di Vice Direttore presso il Museo Nazionale di Napoli, per poi tornare prima a Firenze e poi a Bologna. Nel 1906 è designato direttore del Museo archeologico delle Marche ad Ancona; già libero docente dal 1900 presso l'Università di Bologna, dal 1907 ricoprì la cattedra di archeologia a Padova in sostituzione di Gherardo Ghirardiini, assumendo contemporaneamente la carica di Soprintendente agli scavi di antichità del Veneto, con giurisdizione estesa al Friuli. In questa fase della sua carriera si dedicò al riordino delle collezioni del Museo Archeologico Nazionale Atestino e di quello di Venezia.

A Pellegrini si devono alcune delle acquisizioni più importanti della gipsoteca del Museo di Scienze Archeologiche e d'Arte del Liviano, fra cui si possono ricordare il calco della situla Benvenuti, realizzato da Luigi Calore nel 1911, oltre che la Giunone Farnese e lo Spinario, usciti dal laboratorio Santinello di Padova nel 1914, l'Afrodite accovacciata e i rilievi del frontone occidentale del Partenone, prodotti dal laboratorio Lelli di Firenze nel 1916. Allo stesso 1916 si data la donazione della collezione di gessi minoici di Massimiliano Ongaro, che di Pellegrini era amico personale e collega in quanto direttore della Soprintendenza di Venezia. Tra 1914 e 1918 giunse inoltre dal Museo di Bologna l'Hermes Dionisophoros, che occupa nell'attuale sede del Liviano l'abside centrale della gipsoteca.

Ammalatosi di tifo nel corso dello scavo della palafitta del Feniletto di Oppeano, nella Bassa veronese, morì prematuramente ad Este il 2 dicembre 1918.


Fonti: Gorini, Menegazzi 1996; Lazzarini, Menegazzi 1999; Menegazzi 2006; Menegazzi 2008a; Menegazzi 2010; Vistoli 2015.