Nato a Villafranca di Verona nel 1889, Carlo Anti frequentò lo storico liceo Scipione Maffei nel capoluogo scaligero e successivamente la facoltà di Lettere dell’Università di Bologna dove si laureò nel 1911 sotto la guida dell’archeologo Gherardo Ghirardini. Nel triennio 1911-1914 fu allievo della Scuola di Perfezionamento in Archeologia a Roma e nel terzo anno fu in Grecia presso la Scuola Archeologica Italiana di Atene. Al termine della Scuola nel 1914 vinse un posto di ispettore presso i Musei Preistorici ed Etnografici della capitale, lavoro che interruppe in concomitanza della chiamata alle armi durante la prima guerra mondiale. Tornato a Roma dopo la guerra, tra l’estate e l’autunno del 1921 partecipò ad una missione di esplorazione archeologica nelle regioni della Licia e della Panfilia. Dal 1922 si spostò a Padova quale professore di Archeologia in questo Ateneo. Tra i suoi primi lavori nel Veneto tra il 1924 ed il 1926 egli si dedicò alla revisione e riordino del R. Museo Archeologico di Venezia di cui schedò le opere e allestì la sede secondo un criterio cronologico e artistico rimasto inalterato fino ai nostri giorni. Proprio nell’ambito di questo lavoro egli ebbe modo di prendere in considerazione l’acquisizione di alcuni calchi in gesso per il Museo presso l’Istituto di Archeologia di Padova, come prima di lui aveva fatto il predecessore Giuseppe Pellegrini. Si impegnò anche nel 1925-1926 per assicurare una serie di oggetti archeologici al Museo universitario dall’acquisizione della collezione di Eugenio Neumann promossa dalla Facoltà di Scienze. Gli anni Venti registrarono l’impegno di Anti anche in campo internazionale: dapprima dal 1923 al 1928 fece parte della Missione Archeologica per l’esplorazione di Cirene mentre dal 1928 e fino al 1936 fu Direttore della Missione Archeologica Italiana in Egitto dove compì ricognizioni e studi in varie località e si impegnò nello scavo della cittadina di Tebtynis, odierna Umm el-Breigat nel Fayum, dal 1930 al 1936. Da questi scavi riportò a Padova, destinandoli al Museo, alcuni materiali tra cui numerosi papiri. Nel frattempo, dal 1929 al 1932 divenne preside della Facoltà di Lettere e Filosofia e dal 1932 Rettore. Durante il suo rettorato, nell’ambito del piano generale di potenziamento dell’Ateneo, fece costruire anche la nuova sede della Facoltà di Lettere e Filosofia, il Liviano, su progetto dell’architetto Gio Ponti. Al suo interno trovò posto il Museo dell’Istituto di Archeologia, in spazi appositamente realizzati che occupa ancora oggi. Nel 1943 Anti rassegnò le dimissioni da Rettore e nel dicembre dello stesso anno assunse la carica di Direttore delle Belle Arti in un momento tragico per la storia d’Italia a causa della guerra civile che dopo l’8 settembre aveva spaccato il paese. Tra le imprese lasciate incompiute in Ateneo restò anche il Museo archeologico. Nel frattempo Anti pubblicava nel 1947 il volume Teatri greci arcaici. Da Minosse a Pericle che gli valse nel 1949 il prestigioso premio dell’Accademia dei Lincei. Tornato in Università, solo da 1950 il Professore pose mano al completamento del Museo che arricchì con nuovi materiali (collezione Gorga) e depositi da scavi e musei, senza tuttavia riuscire a terminarlo.
Morì a Padova nel 1961.
Fonti: Anti 1992; Carrara, Menegazzi, Moser 2010; Favaretto et alii 2019; Gasparotto 1956; Gorini, Menegazzi 1996; Fiorillo 2019; Menegazzi 2004a; Menegazzi 2019; Menegazzi, Carrara, Moser 2013; Nezzo 2008; Zanovello, Ciampini 2013.