Gherardo Ghirardini (1854-1920)

Ritratto fotografico di Gherardo Ghirardini

Gherardo Ghirardini nacque a Badia Polesine (RO) il 13 luglio 1854. Legò la sua vicenda umana e scientifica alle attività di scavo e di tutela, che svolse principalmente in Italia settentrionale.

Laureatosi a Bologna con Giosuè Carducci, si formò nel triennio 1878-1880 alla neonata Scuola Archeologica Italiana e fu assunto nel 1881 come ispettore del Ministero della Pubblica Istruzione. Fra i primi incarichi presso la Direzione Generale delle Antichità, supervisionò gli scavi dell'anfiteatro romano di Padova, ma si distinse anche presso la necropoli villanoviana tarquinese di Monterozzi. Dal 1882 indirizzò le sue ricerche allo studio dei Veneti antichi ed è senz'altro degna di nota l'edizione della stipe votiva della Baratella ad Este. Assunta dapprima nel 1885 la cattedra di Archeologia a Pisa, dal 1895 seguì i lavori di ordinamento scientifico del Museo Nazionale Atestino, collaborando con gli studiosi locali Alfonso Alfonsi e Alessandro Prosdocimi. Nel 1899, concluso il periodo pisano, prese servizio presso l'Università di Padova e dall'anno successivo ricoprì la carica di Soprintendente ai Musei e agli scavi del Veneto. Inaugurò nel 1902 il Museo di Este e nel 1905 quello di Adria, mirando ad illustrare i contesti di scavo in tutti i loro aspetti, secondo un'ottica notevolmente moderna per l'epoca.

All'operato di Ghirardini a Padova viene ricondotta la costituzione della gipsoteca del Museo di Scienze Archeologiche e d'Arte, secondo un modello già applicato per la gipsoteca dell'Ateneo pisano. Fra gli acquisti effettuati nel 1906, si ricordano le riproduzioni in gesso di un'ara neoattica e dell'Apollo Sauroctono (originali a villa Albani), così come dell'Eros di Centocelle (Musei Vaticani).

Alla morte del suo maestro Edoardo Brizio, nel 1907 si trasferì all'Università di Bologna, assumendo la cattedra di Archeologia, la carica di Soprintendente agli Scavi di Bologna e di Direttore del Museo Civico. Si ricordano i suoi scavi presso il cd. Palazzo di Teodorico a Ravenna, dove raggiunse i livelli di età romana, e presso la vasta necropoli villanoviana di San Vitale. Nominato rettore dell'Alma Mater nel 1917, morì a Bologna il 10 giugno del 1920.

 

Fonti: Dalla Fina 2000; Gorini, Menegazzi 1996; Malnati 2012Menegazzi 2006; Menegazzi 2008a; Menegazzi 2010.