Le donne nel Settimo Centenario

Il Comitato delle Signore ebbe un ruolo di una certa importanza nell'organizzazione dell'ospitalità e degli eventi mondani durante il Settimo Centenario.

Fu significativo ad esempio il contributo prestato nella risoluzione di numerosi problemi, come quello relativo agli alloggi - determinante fu l'appoggio del gruppo di dame che faceva capo alla contessa Maria Papafava - o alla realizzazione dei labari per il Comitato Studentesco. Le tessitrici, ospitate per l'occasione a Padova, dopo la consegna dei labari, furono ringraziate addirittura con un corteo che passò sotto le loro stanze d'albergo.1922_03_08_LaProvinciadiPadova_Iriunione

Alle studentesse, invece, non fu concessa la possibilità di presenziare ai festeggiamenti in abiti goliardici.

Tutt'altra storia per miss Vance Young e miss Van Vechten Brown, che certamente risaltarono fra i delegati, essendo le uniche due donne presenti alla manifestazione.

Due furono anche le donne che scrissero per l'occasione: Luisa Cittadella Vigordarzere, autrice di un articolo su Gaspara Stampa (in cui la poetessa viene erroneamente definita laureata patavina) e Nelly Nucci, studentessa di Lettere, che trattò di Elena Lucrezia Cornaro Piscopia nel Numero Unico dedicato dagli studenti al Settimo Centenaio, e sullo stesso argomento tenne anche una relazione.

Si ritiene utile fornire qualche cenno biografico sulla Nucci. Nelly nacque a Padova il 13 dicembre 1901: il padre Ferdinando era un colonello dell'Esercito. Visse a Livorno fino all'esame di maturità: rientrata a Padova con la famiglia, si iscrisse a Lettere e Filosofia nell'anno accademico 1920-21.

La giovane Nelly, per non pesare economicamente sulla famiglia, impartiva lezioni private. Appassionata di cultura polacca, trovò in Giovanni Maver, docente di Slavistica a Padova, un maestro e un riferimento per la sua futura carriera. La Nucci si laureò con 110 e lode il 26 giugno 1924, con una tesi intitolata Zygmunt Krasiński, il poeta anonimo della Polonia. Per la stesura del suo elaborato si recò in Polonia, dove strinse rapporti con diverse personalità dell'intelligencija locale: tra loro particolare importanza ebbe lo Zdzisław Jachimecki, grande appassionato della lingua italiana, che, insieme a Maver, si adoperò per farle ottenere nel 1926 un posto di lettrice di italiano presso l'Università Jagellonica di Cracovia, cui si aggiunse un contributo economico da parte del Governo italiano. caricature_femminili

La Nucci, che già aveva pubblicato un saggio dedicato a Zamoyski-Copernico-Kochanowski e altri studenti polacchi a Padova (1925), si impegnò attivamente, oltre che nell'insegnamento, anche nell'organizzazione di seminari, lezioni e congressi. Si servì inoltre della radio per dare vita a una rubrica di letture in italiano. Nello stesso anno ottenne il ruolo di libero docente sia nella città giuliana sia a Roma, oltre ad essere confermata a Cracovia.

Nel 1935 sposò Ferdinando Melzi d'Eril, erede di una nobile famiglia lombarda. Nel frattempo, la sua carriera di studiosa era decollata, come dimostrano i numerosi lavori dati alle stampe. Nelly Nucci si spense all'improvviso il 16 dicembre 1940 a Trieste.