“Impresa nostra è il MATURA, che con il freno ritarda il cavallo e la sua velocità e fierezza”.
Spetta a Marino Cavalli l’acquisto del terreno, su cui sorgerà il palazzo alle Porte Contarine.
È sua la decisione di svincolarlo dal fidecommisso, che determinerà il passaggio di proprietà al prediletto, nonché omonimo nipote, e da questi a Giovanni e Federico Cavalli.
Dal suo alto senso morale discendono le soluzioni iconografiche, con cui i pronipoti sceglieranno di adornare le sale del palazzo.
Soprattutto, è con Marino Cavalli che la famiglia completa il suo percorso di iniziazione all’interno del patriziato veneziano, giungendo a quella «perfetta nobiltà», che eleva il passato al valore di mito.