Con questo termine si considerano in realtà due specie, della stessa famiglia ed entrambe semiparassite, di cui una perde le foglie in inverno e cresce prevalentemente sui rami di querce e castagni (Loranthus europaeus Jacq.) mentre l'altra é sempreverde e presente su conifere e latifoglie (Viscum album L.); entrambe vivono in Italia.
Il vischio era considerato sacro presso le antiche popolazioni celtiche e germaniche tanto che esisteva un rituale specifico durante il quale solo il druido, usando un falcetto d'oro, poteva staccarne dei rami per impiegarli in medicamenti o per usi magici. Inoltre, considerata la sua posizione vicino al cielo e, nel caso del vischio comune, la persistenza delle foglie anche durante l'inverno quando la pianta ospite sembra morta, gli veniva spesso attribuito un significato di rigenerazione e immortalità. Tuttora la pianta mantiene un senso magico per cui, ad esempio, scambiarsi un bacio sotto il vischio porta fortuna.