Una delle collezioni più interessanti e particolari è la "Xylotomotheca Italica", realizzata da Adriano Fiori agli inizi del Novecento con l'idea di completare le raccolte dei campioni d'erbario di arbusti o alberi aggiungendo le sezioni dei legni. Le schede, pubblicate a partire dal 1905, comprendono generalmente una sezione trasversale e una longitudinale di fusti o rami ottenute usando una macchina, chiamata microtomo, che venne fatta costruire dallo stesso Fiori. La collezione, comprensiva di 215 campioni riferiti a 184 taxa specifici, è legata prevalentemente alla flora italiana, anche se non mancano alcune piante esotiche coltivate nei giardini quali il ginkgo (Ginkgo biloba L.), il cipresso calvo [Taxodium distichum (L.)Rich.], l'eucalipto rosso (Eucalyptus camaldulensis Dehnh.) o la catalpa [Catalpa speciosa (Warder ex Barney)Warder ex Engelm.].
Nella versione originaria i campioni, il cui spessore è inferiore al millimetro, sono conservati in pieghi di cartoncino a loro volta inseriti in bustine di carta su cui è incollato un cartellino con luogo, data e curatore della raccolta; quest'ultimo è molto spesso Adriano Fiori, anche se collaborarono numerosi altri botanici tra cui Renato Pampanini e Alessandro Trotter. L'intera raccolta, così come fu pensata a inizi Novecento, è conservata solo nei Musei Botanici di Padova e Firenze (5) mentre in diverse altre istituzioni, sia italiane che straniere, o non vi sono tutti i campioni o gli stessi sono presenti con allestimenti successivi.