Tra le numerose radici conservate vi é l'aconito (Aconitum napellus L.), pianta conosciuta sin dall'antichità per la sua tossicità e oggetto di numerose leggende e miti tra cui quello secondo cui sarebbe nata dal sangue di Prometeo lacerato dall'aquila. E' una pianta tanto bella quanto tossica e contiene uno dei veleni più potenti che si conoscano, tanto da poter essere assorbito direttamente attraverso la pelle e da essere stato definito da Plinio come "arsenico vegetale". L'alcaloide principale, l'aconitina, agisce soprattutto sul cuore e il sistema nervoso determinando la morte per paralisi respiratoria. In passato il succo della pianta veniva usato per avvelenare frecce e pugnali ma anche per difendere gli animali domestici gettando brandelli di carne avvelenata attorno alle stalle per attrarre lupi e altri predatori.