Al monumento Resistenza e Liberazione corrispondono cinque fogli preparatori – quattro realizzati a matita, uno a china e acquarello –, ricevuti dall'Università di Padova per mezzo posta il 27 gennaio 1995, i quali, dopo una permanenza quasi ventennale nei depositi dell'Archivio Generale di Ateneo, sono oggi esposti in Palazzo del Bo.
I bozzetti non rappresentano un modello in scala ridotta dell’opera, ma forniscono le principali coordinate progettuali che sono state via via verificate e integrate.
Nel primo, Kounellis già appunta i quattro materiali costitutivi dell’opera, numero che evoca le antiche ripartizioni degli elementi. Si legge quindi “ferro”; “3 bandiere”; “corda” e “legno”.
Tutti e cinque i bozzetti preparatori, pur mostrando evidenti differenze tra di loro, sono accomunati dall’idea della corda, che lega le bandiere avvolgendole in una spirale. Per quanto riguarda il suo significato simbolico, la corda – elemento spesso utilizzato dall’artista tra gli anni ottanta e novanta – sembra legarsi con forza all’ideale rappresentato dalle bandiere, soffocandolo al tempo stesso. La soluzione finale della corda semplicemente appoggiata alla putrella restituisce sicuramente un risultato meno drammatico rispetto a quanto aveva pensato inizialmente l’artista, lasciando le bandiere libere.
L’elemento principale dell’opera è costituito dal legno. Le assi che compongono il monumento vengono raccolte dall’artista stesso nella periferia di Padova, rispondendo ad un concetto di appartenenza al luogo che, a partire dagli anni ‘90, era sempre più richiesto all’interno dei monumenti pubblici. L’idea di utilizzare vecchie tavole proviene, come afferma lo stesso Kounellis, dalla “potenza evocatrice della cattedra di Galileo”, conservata all’interno del Palazzo del Bo. La cattedra viene specificatamente citata anche negli appunti apposti sul primo disegno preparatorio dove Kounellis scrive: “Una paratia di lenio per ricordare la catedra di Galilio”.
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