Il riscontro del pubblico

Fin da subito il monumento di Jannis Kounellis per l’Università di Padova ha scatenato una serie di polemiche, riportate dalle cronache padovane.

Secondo la testimonianza di Sandro Zanotto ne "Il Gazzettino", la cittadinanza e gli studenti lamentano in particolare l'incomprensibilità dell'opera, che non ricorda in nessun modo la Liberazione e i protagonisti cui è dedicata, ma anche il costo eccessivo e la sua collocazione: “Poteva essere assai adatto alla Biennale veneziana, ma non poteva certo essere collocata nel Cortile Nuovo dell’Università” (Sandro Zanotto, Quel “monumento della discordia” all’Università di Padova, in "Il Gazzettino", 15 dicembre 1995).

Renato Santi, successore di Meneghetti alla cattedra di Farmacologia dell’Università, scrive una lettera di protesta al Rettore Gilberto Muraro, in cui arriva a minacciare la costituzione di un comitato per la rimozione del monumento: “Nel vederlo rimasi allibito: se questa è arte, ebbene preferisco rimanere analfabeta in questa disciplina e non abbandonare le collaudate vie dell’arte classica. Cercherò di accertare se la maggioranza dei padovani la pensano come Lei o se, invece, propendono per la mia opinione. Se troverò un sufficiente conforto di autorevoli adesioni alle mie idee, è mia intenzione promuovere la costituzione di un Comitato per, almeno, il trasferimento di quello che a me sembra un ammasso informe di assi, collocandolo in posizione più defilata, se non altro per un riguardo verso la statua del Palinuro, fatta collocare lì vicino proprio dal Prof. Meneghetti, che ammirava lo scultore Martini".

Si nota come al momento dell'inaugurazione non venga compreso il valore anti-monumentale dell'opera, il suo porsi in contrasto con l'algida autoreferenzialità del Cortile già Littorio; anche la scelta dell'artista di non permettere mai una visione d'insieme di Resistenza e Liberazione finisce così con l'essere apertamente contestata, quasi fosse un inconveniente inconsapevole:“Sono [...] d’accordo che la scultura è ambientata molto male: se uno si pone vicino la vede male, se uno si pone lontano la visione dell’opera è impedita dalla colonna del porfido che ne copre il centro” (Gustavo Reichenbach, Ancora su Kounellis, in "Il Gazzettino", 19 agosto 1995).

Tra i docenti dell'Università patavina favorevoli alla rimozione dell'opera anche l'allora preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, prof. Vincenzo Milanesi, che suggerisce il ripristino della parete del portico e la ricollocazione dello stemma, rimosso per lasciar posto al Kounellis.

Tra i pochi interventi a favore del monumento si segnala quello del fisico Claudio Villi: “Il mio non è un giudizio estetico neutrale, è il giudizio di un uomo appartenente ad una generazione che ha combattuto contro tutte le barriere della discriminazione dell’emarginazione così magistralmente rappresentate da Kounellis”, e chiude ringraziando pubblicamente il Rettore. (Claudio Villi, La statua di Kounellis al Bo. Villi: è stupenda, in "Il Mattino di Padova", 13 luglio 1995).


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