Michelangelo Merlin (Trieste, 4 dicembre 1910 - Padova, 26 ottobre 2002) ed Oplinia Hieke (Palmanova (UD), 28 luglio 1915 - Padova, 4 maggio 2006) furono, prima che collezionisti, due accademici di primissimo spessore.

Michelangelo, laureato in Economia a Trieste e in Matematica a Padova, lavorò presso l’Istituto di Fisica dell’Ateneo patavino, mentre Oplinia, sempre presso l’Università di Padova, si laureò prima in Scienze Naturali e poi in Chimica. I due convolarono a nozze nel 1946, al termine della guerra; nel 1958 Michelangelo ottenne la cattedra di Fisica sperimentale presso l’Università di Bari, dove fu raggiunto dalla moglie nel 1965, che insegnò Petrografia presso la facoltà di Scienze. Nel 1970 Michelangelo tornò in Veneto, trasferendosi all’Università di Venezia e anche in questo caso fu seguito pochi anni dopo da Oplinia, che nel 1973 passò alla Facoltà di Chimica Industriale. Dopo la messa a riposo, i coniugi Merlin trascorsero serenamente i loro ultimi anni a Padova.

La collezione dei coniugi Merlin conta 138 manufatti, principalmente riferibili a produzioni ceramiche greche, italiote e locali, ma anche, in misura minore, bronzi, vetri, monete e alcuni reperti riferibili alla preistoria e alla protostoria. La prima notizia della loro collezione risale al 1970, allorché Michelangelo ne denunciò il possesso al Museo Archeologico Provinciale di Bari; alla fine del 1971 il Ministero della Pubblica Istruzione dichiarò l’eccezionale interesse artistico e archeologico della collezione. Nel 1973, con l’arrivo di Oplinia a Venezia, viene trasferita anche la collezione, che giunse infine a Padova nel 1983.

Nel 2006 il CDA dell’Università di Padova notificò infine che Oplinia Hieke, venuta a mancare a maggio dello stesso anno, aveva disposto per testamento la donazione all’Ateneo dell’intera collezione, infine esposta nel nuovo allestimento del Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte.

Fonti: Baggio 2013; Baldo Ceolin 2005; de Ceglia 2007; Menegazzi 2013.