Antonio Vallisneri padre (1661-1730)

Ritratto di Antonio Vallisneri padre

Antonio Vallisneri sr. nacque il 3 maggio 1661 a Trassilico in Garfagnana dove il padre Lorenzo era Capitano di quel territorio, all'epoca parte del Granducato di Modena. Compì i primi studi a Scandiano, Modena e Reggio Emilia. Nel 1683 si recò a studiare medicina a Bologna sotto la guida di Marcello Malpighi (1628- 1694) ed ebbe modo di approfondire le proprie conoscenze medico-scientifiche a Venezia, Padova e Parma. Rientrato a Scandiano come medico pratico nel 1689, oltre all'esercizio della professione non trascurò gli studi naturalistici e gettò le basi del suo museo medico-naturalistico. Nell'anno 1700 fu chiamato presso l'Università di Padova per la cattedra straordinaria di Medicina Pratica. Dopo alcuni anni nel 1710 giunse alla prestigiosa cattedra di Medicina teorica in primo loco che mantenne fino alla morte nel 1730. In questa cattedra fu collega dal 1711 di Giovanni Battista Morgagni (1682–1770). Accanto all'ambito medico, condusse importanti studi anche nell'ambito delle Scienze Naturali. Nelle scienze geologiche in particolare egli ebbe il merito di riconoscere la natura organica dei fossili che nulla avevano a che fare con il Diluvio Universale contribuendo così a por fine ad un dibattito secolare. Importanti furono anche le sue osservazioni relative al ciclo dell'acqua, le acque termali e alcune miniere dell'Appennino. Morì a Padova il 18 gennaio 1730.

Del Museo che aveva radunato egli stesso redasse un sintetico catalogo, che venne pubblicato postumo dal figlio Antonio Vallisneri junior nel 1733 nel primo volume delle Opere fisico-mediche stampate e manoscritte del kavalier Antonio Vallisneri raccolte da Antonio suo figliuolo, 3 voll., Sebastiano Coleti, Venezia, 1733. Il confronto del Catalogo con la produzione scientifica di Vallisneri sr. rende ragione dei criteri dello scienziato nella raccolta degli oggetti, ciascuno dei quali rilevante ai fini delle sue ricerche. Il Museo Vallisneriano comprendeva reperti naturalistici, preparati anatomici, strumenti medici e scientifici, antiquaria et exotica di varie culture e periodi e di diversa provenienza geografica. Tra gli "avanzi dell'Antichità" il nucleo più rilevante era costituito dalle sculture e i vasi provenienti dalla collezione della famiglia Mantova Benavides, oggetti che Vallisneri acquisì dall'ultimo erede maschio di quella famiglia, Gaspare, dopo la morte del padre di costui, Andrea (estensore dell'Inventario del 1695), nel 1711.

Dopo la morte di Antonio Vallisneri sr, fu il figlio omonimo, nato a Padova nel 1708, a raccoglierne l'eredità. Il suo primo atto fu la pubblicazione, sopra menzionata, delle opere paterne. Nello stesso anno della pubblicazione, il 1733, il giovane offrì all'Università il museo paterno e il 2 gennaio del 1734 il Senato Veneto accettò la donazione e gli assegnò la cattedra di Descrizione e dimostrazione dei semplici non vegetabili, che egli tenne fino alla morte nel 1777. Nacque in questo modo il primo museo universitario a Padova. Nel corso del sec. XIX la nascita di nuove cattedre e l'arrivo di successive donazioni determinarono la suddivisione dell'unico museo in singoli musei disciplinari dando origine così agli attuali musei storici dell'Ateneo.


Fonti: Canadelli 2017; Favaretto, Menegazzi 2013; Gorini, Menegazzi 1996; Rippa Bonati 1996a; Rippa Bonati 1996b; Rippa Bonati 2000.