L’imprecisa ma utile mappa della foce del Senegal giunta in Museo con la donazione Morbiato fu tracciata da Joseph Lash per fornire agli Inglesi, appena subentrati ai Francesi nel dominio dell’area, uno strumento pratico per gestire i molti traffici che in quell’area avevano luogo, muovendo persone e merci per tre continenti.
Disegnata daLash intorno al 1765, incisa su rame da Simpson e acquerellata a mano, essa costituisce uno schizzo dell’ultimo tratto del fiume Senegal, dalla barra sabbiosa fino al bacino forestale, zona che, ci informa il cartiglio, fu oggetto di un attento rilevamento da parte del suo autore. Orientata con l’ovest in alto, non manca di rappresentare lungo il corso del fiume, a destra, l’isola di Saint Louis (Ndar in lingua wolof), oggi quinta città del Senegal con oltre 170.000 abitanti, che fu sede della prima colonia permanente francese in Senegal dal 1659. Da allora si affermò come centro economico molto vitale, soprattutto grazie al commercio della gomma arabica. Ma Saint Louis fu anche nodo cruciale di una forma di mobilità forzata e crudele: si stima infatti che, particolarmente nel XVIII secolo, oltre 10.000 persone l’anno vi transitassero in attesa di essere imbarcate come schiave e schiavi per le Americhe.
Pochissimo si sa di Joseph Lash, il quale, oltre che di questa carta a grande scala fu autore nel 1765 del collegato testo Directions for Crossing the Bar of the River Senegal, entrambe opere certamente prodotte come risposta all’esigenza di informazioni pratiche su quest’area seguita alla conquista inglese di Saint Louis formalizzata dalla Pace di Parigi (1763). La carta è dedicata a Samuel Smith (1727-1798), avvocato e mercante londinese che trasse grande vantaggio economico dai traffici basati sull’area rappresentata. Tra i movimenti delle carte emergono allora, anche, quelli delle relazioni interpersonali che legano autori e altri personaggi rilevanti dell’epoca.
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