Incipit Herbarium Apulei Platonici ad Marcum Agrippam

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Incunabolo (così si definiscono i volumi a stampa editi fino al 1500 compreso) che riporta, così come il libro presentato nella pagina precedente, il testo di un autore di IV secolo d.C. noto come Pseudo Apuleio, stampato a Roma tra 1481 e 1484 (o forse pochi anni prima, ad esempio Pier Andrea Saccardo lo data al 1479), dall'editore Giovanni Filippo de Lignamine.

Il testo è corredato da immagini xilografate molto semplificate e schematiche, al punto che le piante rappresentate per lo più non risultano riconoscibili se non grazie al nome riportato sopra.

Le illustrazioni sono seguite dall'elenco dei diversi nomi con cui la pianta è conosciuta presso i diversi popoli e dalle indicazioni relative ai suoi usi terapeutico-medicinali.

In molte raffigurazioni è presente un animale, legato alle virtù medicinali della pianta rappresentata: se l'immagine include un serpente, la pianta è utile contro i morsi del serpente. Fa eccezione la mandragora, raffigurata con sembianze umane e legata al guinzaglio di un cane, che in questo caso richiama la leggenda sul modo di raccoglierla.

Nella copia presente alla Biblioteca dell'Orto Botanico le stampe, fatte in bianco e nero, sono state poi leggermente colorate con matite rosse e gialle.

Sfoglia l'intero volume in Phaidra.

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