Primi de stirpium historia commentariorum tomi viuae imagines

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Testo stampato a Basilea nel 1549 con immagini xilografate di piante che occupano pressoché interamente la superficie della pagina.

Il testo scritto, opera del medico e botanico tedesco Leonhart Fuchs, è molto essenziale: dopo un'introduzione e l'indice delle piante rappresentate, lo spazio è lasciato alle immagini, mentre le parole sono limitate al nome latino della specie.

Si tratta di immagini derivanti dall'osservazione dal vero delle piante, in cui il realismo è unito ad un certo grado di tipizzazione: la scelta, infatti, è quella di non rappresentare esattamente l'esemplare che si ha davanti, ma di cercare di raffigurare le caratteristiche tipiche dell'intera specie.

L'attenzione è verso una rappresentazione il più fedele possibile della pianta vera, in tutti i suoi aspetti (spesso, infatti, fiori e frutti sono rappresentati contemporaneamente): "siamo stati attenti che nell'esecuzione del lavoro la forma naturale delle erbe non venisse mascherata dalle ombre o da altre cose meno necessarie" (Fuchs).

E' proprio la tipizzazione a differenziare le immagini di quest'opera, realizzate da Albrecht Meyer, da quelle del volume di Brunfels, dove invece l'intenzione è quella di riprodurre il singolo esemplare, in tutte le sue caratteristiche.

Più di 100 piante trovano in questo volume la loro prima rappresentazione, comprese 12 specie arrivate dal "Nuovo mondo" come caffè, tabacco, peperoncino.

Come accadeva sempre all'epoca, il testo usciva dalla bottega dell'editore a fogli sciolti e con le immagini in bianco e nero: era poi cura dell'acquirente scegliere la rilegatura ed eventualmente far dipingere a mano le figure, dando vita a copie sempre diverse l'una dall'altra.

Sfoglia on line l'esemplare digitalizzato dalla Penn Libraries.

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