Herbarum vivae eicones ad naturae imitationem
print this pageTesto in latino, pubblicato in tre edizioni a Strasburgo a partire dal 1532, che presenta le sue particolarità già a partire dal frontespizio (visibile in fondo alla pagina), ricco di riferimenti mitologici.
Il titolo, già di per sè particolarmente significativo Herbarum vivae eicones ad naturae imitationem, summa cum diligentia & artificio effigiatae... (Erbario di immagini vive ad imitazione della natura, rappresentate con grande diligenza e artificio...) appare circondato da rappresentazioni classicheggianti sia nello stile sia nei soggetti.
L'autore, Otto Brunfels, seppur definito da Linneo "padre della botanica moderna", non era in realtà un botanico ma un teologo e il testo latino altro non è che una ripresa delle opere di Dioscoride.
Molto alta è invece la qualità delle illustrazioni xilografate, opera di Hans Weiditz, che derivano dall'osservazione dal vero delle piante, e risultano di forte realismo al punto che gli esemplari sono rappresentati esattamente come apparivano all'illustratore: con foglie rotte, appassite, rovinate dai parassiti.
Due immagini dalla copia conservata presso l'Orto Botanico di Padova (edizione del 1532), dove è possibile vedere l'estremo realismo della rappresentazione, evidente soprattutto nella seconda figura, con la pianta che presenta foglie rotte e mangiate dagli insetti.
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É possibile visualizzare l'intero volume in Internet Archive (copia digitalizzata dal Missouri Botanical Garden).
Frontespizio dell'edizione del 1532 dell'opera di Brunfels (dalla copia conservata presso la Biblioteca dell'Orto Botanico), con alcuni particolari evidenziati: