La Sala dei Giganti: una sala concerti d'eccezione

La Biblioteca Universitaria nella Sala dei Giganti, BUP

La Sala dei Giganti, scrigno pittorico della Padova d'altri tempi, con la splendida teoria di eroi a percorrerne le pareti, nata quale prestigiosa sede di adunanze e festeggiamenti, versa intorno agli anni '30 in stato d'abbandono. Ai danni arrecati dallo scorrere del tempo, si aggiungevano quelli causati da un rovinoso incendio tra XV e XVI secolo e quelli cagionati agli affreschi dalla lunga permanenza in tal sede della Biblioteca universitaria, ivi conservata tra 1632 e 1912.

Una bomba si aggiunge alla lista nefasta durante le vicende belliche della Grande Guerra, proseguendo l'azione distruttiva che converge sulla grande sala. È soltato nel 1923 che la Regia Università opta per intervenire, al fine di evitare un ulteriore peggioramento della situazione. Ed è Carlo Anti, infine, a voler restituire alla Sala l'antico splendore, promuovendone il restauro e l'arredo, progettati dall'architetto Virginio Vallot, e la nuova destinazione a Salone da concerti.

Un interessante articolo da "Il Giornale d'Italia", conservato sotto forma di ritaglio non datato presso l'Archivio Generale di Ateneo, riassume il ruolo oltremodo significativo che la Sala dei Giganti riveste in questo contesto, con la riapertura e l'assegnazione a sala destinata ad ospitare i concerti di cultura musicale voluti dai due enti cittadini, Università ed Istituto Musicale:


Una sala concerti d'eccezione