Manifestazione concreta della florida stagione musicale padovana sono le sale da concerto che vengono allestite nel cuore della città. Seguendone lo sviluppo, si nota il progressivo ampliamento del loro prestigio, a partire dalla sala dell'Istituto Musicale Pollini, nella vecchia sede di via Carlo Leoni.
Nella seconda metà degli anni Venti, viene poi riallestita la sala del Palazzo della Ragione.
La sala aveva già ospitato in passato alcuni concerti di notevole spessore, da quello di Mascagni del 1904, del quale una cartolina illustrata ci restituisce lo splendido contesto, a quello di Toscanini nel 1920.
Sul finire degli anni Venti, dunque, il salone viene pensato quale sede permanente di concerti sinfonici. Viene pertanto promossa la trasformazione dei suoi spazi, su iniziativa degli amministratori dell'Istituto Pollini.
Un grande palco viene arredato sul punto d'accesso alla sala dal palazzo municipale, su uno sfondo di colonne doriche disposte a semicerchio e drappi rosso cupo. Tre piani e una gradinata sono destinati a ospitare l'orchestra e il coro. 2500 poltrone in stile "intonato alle linee artistiche dell'ambiente" vengono collocate nel Salone. Il progetto è dello scultore padovano Paolo Boldrin e del soprintendente Forlati.
La stagione concertistica può quindi cominciare il 6 maggio 1928.
Negli stessi anni iniziano anche gli interventi di risistemazione della Sala dei Giganti, un tesoro storico e artistico ormai in stato d’abbandono. Carlo Anti vuole restituirla alla città e all’Ateneo, e ne promuove il restauro e l’arredo. L’attenzione si sposta a questa sede d’eccezione, ove l'intesa tra Università ed Istituto Musicale permette l’avvio di una ricca liaison musicale.