Dalmazia

"...Me pur le care piagge, e la diletta
Foce del Tizio romoroso ...
teatralmente bella
Mia Sebenico abbandonare m'astringe
Cura d'onor ...".

— Roberto De Visiani, Congedo della Dalmazia – scritto in Poglizze nel maggio 1817, 1817.

Jakob Alt, Veduta di Spalato
Jakob Alt, Veduta di Spalato, 1841. (Fonte: Albertina, Vienna).


La Dalmazia è una regione storica della costa orientale del mare Adriatico. Si tratta di una regione costiera, dove le alte montagne arrivano al mare e formano una riva frastagliata, ricca di strette insenature e isole, isolata da un interno di valli chiuse, calcaree, carsiche e aride.

Chrysanthemum cinerariifolium (Trev.) Vis.
Chrysanthemum cinerariifolium (Trev.) Vis. - Biologiezentrum der Oberoesterreichischen Landesmuseen, Austria. (Fonte: Europeana, CC-BY-SA).

Lungo questa costa dall'antichità si sono sviluppate città marinare che dal XV sec. diventano parte della Repubblica di Venezia e partecipano alla sua civiltà e alla sua lotta contro l'impero ottomano attestato nella regione balcanica. Il Rinascimento si attesta anche nelle città dalmate nelle forme veneziane e ancora oggi ammiriamo chiese e palazzi e una poderosa serie di fortezze e mura difensive.

La costa rimane il luogo più popoloso, dedito al commercio marittimo. Il clima è quello mediterraneo e l'agricoltura è dedicata alla vite, all'olivo e alla marasca da cui la produzione del tradizionale maraschino a Zara. Una particolarità è la produzione di una polvere insetticida dai fiori del piretro, Pyrethrum cinerariifolium, una sorta di crisantemo locale.

Questi sono i luoghi dove vive la famiglia di Roberto De Visiani. Dalle carte conservate in archivio sappiamo che il capostipite è un ufficiale della Repubblica di Venezia, che la famiglia possiede terre coltivate da coloni, che produceva olive, che aveva una farmacia. Nella famiglia compaiono cognomi veneti e croati nei matrimoni.

Veduta di Sebenico dalle isole
Sebenico, dalle isole, Dalmazia, Austro-Ungheria, 1890–1900. (Fonte: Library of Congress).

La caduta di Venezia nel 1797 ad opera di Napoleone destina il territorio all'Austria ma dal 1805 al 1813 la Dalmazia è soggetta al dominio francese, prima nel Regno d'Italia e poi come Province Illiriche parte dell'impero francese stesso. Sono anni di intensi cambiamenti dove la ventata rivoluzionaria napoleonica smuove la società con idee di modernità.

Il padre di Roberto, il medico Giovanni Battista De Visiani, è impegnato in questo slancio e sappiamo che partecipa attivamente alla vita di Sebenico anche con la direzione di un nuovo ospedale cittadino. La cittadina ha un vecchio ospedale, l'ospizio di santa Maria e di san Lazzaro, ma i francesi decidono la costruzione di un nuovo ospedale moderno fuori le mura e diretto dal De Visiani che viene aperto nel 1807.

Note sulla storia dell'ospedale di Sebenico
Roberto De Visiani, note sulla storia dell'ospedale di Sebenico, 12 ottobre 1827. (Fonte: Phaidra).

Con il ritorno al dominio austriaco si costituisce il Regno di Dalmazia, con capitale Zara e parte dell'impero, ed esiste dal 1815 al 1918. Il governo riunisce la borghesia d'origine veneta e quella croata, nel tempo risente dei cambiamenti politici europei, in particolare nella vicina Italia. I moti liberali del 1848, in particolare l'insurrezione di Venezia, la nascita del Regno d'Italia nel 1861, l'annessione del Veneto nel 1866 fanno nascere un movimento autonomista, irredentista, nella parte italiana al quale l'Austria si oppone con misure sempre più pesanti.

L'ottocento è comunque un secolo di sviluppo sociale ed economico. Ci sono grandi imprese di rimboschimento della zona così arida e brulla. Nella Sebenico dei De Visiani ci sono restauri dei monumenti, per esempio il Duomo, si abbattono parte delle mura veneziane, si costruisce un teatro, il teatro Mazzoleni.

Roberto De Visiani lascia la Dalmazia per trasferirsi definitivamente a Padova nel 1834 ma mantiene sempre contatti con la famiglia, con gli amministratori delle proprietà di famiglia, di cui un Ferruzzi è pure cugino.

fotografia del rinnovato Ospedale di Sebenico
Lettera di Giuseppe Piperata a Roberto De Visiani del 16 aprile 1865, fotografia del rinnovato Ospedale di Sebenico. (Fonte: Phaidra).

Da vari documenti conosciamo la sua generosità verso la città di Sebenico, per esempio dopo un terremoto, e in particolare nell'ampliamento dell'ospedale cittadino iniziato dal padre. A metà secolo sembra cominciare a vendere le varie proprietà terriere e immobiliari della Dalmazia e dona 2.600 fiorini d'oro alla città per il restauro e l'innalzamento di un piano dell'ospedale già diretto dal padre (1863). Alla fine della vita sceglie di riposare proprio nel cimitero di Sebenico in un sepolcro con immagini dei papaveri, fiori del sonno ma non dell'oblio dato che ancor oggi il botanico è onorato dalle autorità di Sebenico.