1. Novembre 1917
Quando, tra maggio e giugno 1916, una massa di profughi è costretta ad abbandonare l'altopiano di Asiago come conseguenza della Strafexpedition, l'Alto Commissariato dell'emigrazione del Regno d'Italia propone un censimento dei profughi di guerra.
Le prime indagini tuttavia iniziano solo l'anno successivo, dopo la ritirata delle truppe italiane alla linea del Piave e l'inizio dell'esodo dei profughi friulani.
A novembre 1917 parte il primo censimento con modesti scopi informativi e senza un'accurata determinazione dei fini e dei limiti. La scheda di rilevazione utilizzata, presto riconosciuta non confacente, è simile a quella che il Comando Supremo del Regio Esercito aveva adottato per censire i profughi italiani espulsi dalla Turchia nel 1912. La raccolta dei dati viene eseguita in modo confuso a causa di direttive poco chiare e di norme mal definite. La rilevazione viene così ben presto abbandonata.
2. Marzo 1918
A gennaio del 1918 viene studiato un nuovo piano di rilevazione, nuove schede e nuove istruzioni. Con le modifiche introdotte inizia il secondo censimento.
La rilevazione parte però troppo in fretta, senza una reale progettazione circa quali dati raccogliere e la metodologia da seguire per poter ricavare informazioni utili e comparabili. Dopo alcuni mesi, il 5 ottobre, visto che i lavori si rivelano faticosamente inutili si decide di sospenderli.
I dati raccolti fino a quel momento sono pubblicati in:
Italia. Commissariato generale dell'emigrazione, Censimento generale dei profughi di guerra. Roma: Cooperativa tipografica Manuzio, 1918. Libro digitalizzato consultabile in Phaidra.
3. Ottobre 1918
Nello stesso mese di ottobre 1918, viene affidata la progettazione di un nuovo censimento a Corrado Gini, professore di Statistica e direttore del Gabinetto di Statistica dell'Università di Padova e all'epoca maggiore del Regio esercito, che prepara un nuovo piano di rilevazione e nuove schede.
Il terzo e definitivo censimento viene così rapidamente portato a termine dal 15 al 30 ottobre 2018 a cura del Ministero per la ricostruzione delle terre liberate dal nemico e i dati vengono pubblicati nei primi mesi del 1919 nel volume Censimento dei profughi di guerra : Ottobre 1918, ai termini del Regio Decreto 14 Settembre 1918, a cura del Ministero per le terre liberate. Ufficio censimento Roma, Tip. Ministero dell'Interno, 1919. Libro digitalizzato consultabile in Phaidra.
Per la sua attività di organizzazione dei servizi di statistica, Gini riceverà un encomio dal Ministero per le armi e munizioni. Qualche anno dopo la fine della guerra il Ministero per le terre liberate affida la conservazione delle 800.000 schede con i dati del censimento al Gabinetto di Statistica dell'Università di Padova.