Forse nulla richiama altrettanto direttamente il concetto di mobilità quanto le carte geografiche. Le carte ci aiutano durante il viaggio, in quanto irrinunciabile supporto pratico allo spostamento fisico, oppure ci invitano a viaggiare con la fantasia, così che a muoversi sia invece la mente di chi sulle carte sogna, progetta, studia.
Rispetto a questo immediato e quasi naturale accordo tra mobilità e mappe, con la mostra Travelling maps si propone però uno scostamento del punto di vista: nella sezione Pagine in viaggio le mappe contenute nelle pagine degli atlanti donati da Morbiato sono spogliate infatti del loro ruolo tradizionale di cornice e sussidio al viaggio, per diventarne le protagoniste, esse stesse oggetti in movimento: quali itinerari hanno percorso dal momento della loro pubblicazione a quello del loro approdo alla biblioteca di Armando Morbiato e, ora, al Museo?
A farci da guida in queste esplorazioni spazio-temporali sono gli ex libris e le note di possesso disseminati tra le pagine dai vecchi proprietari. Come sassolini lasciati sui sentieri della storia essi guidano ed orientano l’incontro tra coloro che si sono succeduti attraverso il tempo nel ruolo di custodi di questi beni e svelano intriganti stratificazioni storico-geografiche.
Una seconda sezione della mostra, intitolata Carte mobili, si concentra su una piccola selezione delle cartografie sciolte donate da Armando Morbiato. In quanto tradizionali carte geografiche e non pagine di atlanti, esse sono prive di note di possesso, ma aprono ed arricchiscono la riflessione su molte possibili forme di mobilità racchiuse e svelate dalle mappe.