Negli anni '30 del Cinquecento (1533–1534) fu edificata Ca' Lando, o Corte Lando (poi Lando-Correr dal XVIII secolo), per volontà del patrizio veneziano Marco Lando e del suo esecutore testamentario Pietro Lando: la sede prescelta fu un lotto di terreno confinante con la strada comune (attuale via Gabelli), le pertinenze della chiesa di Santa Caterina (ricordiamo che il monastero venne costruito un secolo dopo) e quelle del vicino monastero di San Mattia.
Il complesso era caratterizzato da un cortile comune su cui si affacciavano la chiesa dei Santi Marco, Vitale e Elisabetta (nota come San Marco di Ca' Lando) all'estremità opposta rispetto all'ingresso e, lungo i lati, 12 abitazioni di piccole dimensioni, o "domunculas" come erano chiamate nei documenti, costituite da camera, cucina, portico, orto e magazzino. Le casette erano destinate, a titolo gratuito, ad altrettante famiglie di scarse possibilità economiche, che sarebbero state provviste, inoltre, di 40 ducati annui grazie alla munificenza del fondatore e alle rendite delle sue proprietà nel padovano.
Giustamente la fondazione di Ca' Lando è stata definita il primo esempio di edilizia popolare a Padova, nonché un progetto di vita comunitaria, «ispirata alla "charitas" evangelica e caratterizzata da forme democratiche di autogoverno» (Lironi 1990, p. 116).
Per approfondire: Comitato Mura di Padova.