Pre-esistenze paleovenete e romane

Padova Planimetria di Padova con ubicazione dei luoghi di culto: al n. 4 via C. Battisti - "Pozzo Dipinto" (da Zampieri 1994, pag. 41)

Nel corso dell'età antica la città di Padova si sviluppava prevalentemente all'interno dell'ansa del fiume Brenta, dove si concentravano anche le attività economiche e commerciali legate all'attivo porto fluviale, compreso fra i ponti romani S. Lorenzo e Altinate.

All'esterno di quest'area, a oriente, si estendeva la zona che nei secoli successivi ebbe al suo centro Santa Caterina e che era destinata all'espansione edilizia privata, a necropoli e a luoghi di culto: essa era così caratterizzata già in età paleoveneta, come messo in evidenza dagli scavi archeologici, che hanno portato alla luce strutture di case precedenti alla romanizzazione della città, ma anche piccoli depositi votivi connessi a luoghi di culto e stipi di tipo domestico, ossia oggetti simbolici in bronzo, di piccole dimensioni, generalmente deposti nelle fondamenta delle abitazioni a scopo beneaugurale o comunque legati a cerimonie propiziatrici domestiche (Zampieri 1994, p. 40).

Un esempio è questo deposito rinvenuto nella zona del Pozzo Dipinto (attuale via C. Battisti): non è possibile determinarne l'esatta ubicazione, se in relazione al primo tratto di via C. Battisti, che all'epoca del rinvenimento (1883) si chiamava appunto Pozzo Dipinto, o all'incrocio tra la stessa via C. Battisti e via Santa Sofia. I materiali più antichi del complesso sembrano risalire al IV-III secolo a.C. (nn. 1-4), mentre i restanti (nn. 5-6) appartengono all'età romana (Zampieri 1994, p. 116).

Statuetta bronzea Statuetta bronzea Statuetta bronzea

Statuetta bronzea Statuetta bronzea Pendaglio Stipe votiva del Pozzo Dipinto: statuette bronzee con devoto, guerrieri in assalto e a cavallo e pendaglio, Padova, Musei Civici - Museo Archeologico

Mosaico romano via C.Battisti 1 Pavimento in opus tessellatum rinvenuto in via Cesare Battisti, Padova, Musei Civici - Museo Archeologico, inv. 828

In continuità con la fase paleoveneta precedente, nella zona sono state rinvenute molteplici attestazioni d'epoca romana, ad esempio ampi tratti di strada e numerosi pavimenti musivi riferibili a domus, verosimilmente indice della presenza di un quartiere residenziale di tipo signorile (Zampieri 1999, pp. 41-42).

00-Mosaico romano,Via C. Battisti-part.uccello1Riquadro centrale del pavimento in opus tessellatum rinvenuto in via Cesare Battisti, Padova, Musei Civici - Museo Archeologico, inv. 828

Tra questi, il frammento rinvenuto in via C. Battisti nel 1955 si data al I sec. d.C.: è un pavimento in opus tessellatum (o opera tessellata), ossia costituito da tessere tra loro strettamente connesse, così da originare una superficie compatta. Vi è raffigurata una bordura lineare nera su fondo bianco, che delimita un gruppo di otto pannelli policromi, con rosoni a otto petali alternati a steli con foglie e fiori e delimitati da rettangoli e quadrati. Al centro è un riquadro, pure policromo, recante un alberello con foglioline e ramoscelli, su cui poggiano due uccellini, e racchiuso da una fascia a fondo nero con foglie policrome legate da nastri. La vivace policromia e il sapiente accostamento dei colori, più chiari al centro dei petali, più scuri alle estremità, danno l'illusione che i petali siano flessi verso l'esterno (Corso 1982, pp. 98-100). Si tratta di un mosaico di qualità notevole, come dimostra anche la scelta di rappresentare soggetti animali, estremamente rara negli altri pavimenti musivi rinvenuti a Padova (Zampieri 1994, p. 155).

Un altro interessante ritrovamento d'età romana, avvenuto nel novembre del 1953, è il cosiddetto Tesoretto di via A. Gabelli, costituito da 659 denari repubblicani (coniati da Cesare dopo la battaglia di Tapso del 6 aprile 46 a.C.) conservati in un vaso d'impasto grossolano. L'ignoto possessore potrebbe identificarsi con un legionario che ricevette il tesoro in dono in quanto partecipe attivo alla battaglia summenzionata e alla guerra civile: egli poi lo nascose e, per morte sopraggiunta o altre ragioni, non fu più in grado di recuperare il denaro occultato (Zampieri 1999, p. 37).

Tesoretto di via A. Gabelli: vaso fittile contenente denariTesoretto di via A. Gabelli: vaso fittile contenente denari, Padova, Museo Bottacin

00-ingr.111922-Busto di SilenoBusto di Sileno in marmo, Padova, Musei Civici - Museo Archeologico

 

Un altro rinvenimento (1924) in via C. Battisti è il Busto di sileno della seconda metà del II sec. d.C. Si tratta di una copia romana desunta da un originale ellenistico, a ragione definita «uno dei pezzi più belli di scultura romana che possiede il Museo Archeologico di Padova» (Zampieri1999, p. 132): il volto dell'anziano Sileno è infatti reso in maniera molto espressionistica, con le sopracciglia aggrottate e sporgenti e gli occhi infossati, in un contrasto di luci e ombre che conferisce al personaggio un'espressione tormentata. Le dimensioni del frammento sono tali da suggerire che, nell'insieme, la statua avesse misure superiori al naturale, mentre il fatto che la lavorazione sul retro sia meno accurata rispetto alla parte anteriore lascia intendere che la scultura fosse appoggiata ad una parete.