L’ipecacuana è un piccolo arbusto originario delle foreste pluviali dell’America meridionale con fiori biancastri e frutti tondeggianti e rossi a maturità. Di Uragoga ipecacuanha Baill., ora chiamata Carapichea ipecacuanha (Brot.) L.Andersson, vengono utilizzate le radici che presentano diametro di 2-4mm con una serie di anelli rugosi separati da restringimenti irregolari. La parte corticale, che si stacca abbastanza facilmente dai tessuti sottostanti, contiene emetina, un alcaloide la cui principale azione è quella di provocare il vomito (2). Viene pertanto usata in caso di avvelenamenti ma è una specie con elevata tossicità (5).
Di antico uso nella medicina popolare, durante un viaggio in Brasile venne notata dal medico tedesco Wilhelm Le Pois (circa 1611-1678) che descrisse diversi casi di dissenteria individuando in una droga, chiamata “ipecacuanha” dagli Indigeni, la cura. La prima importazione nota in Europa risale alla seconda metà del 1600 (3) e divenne popolare dopo la guarigione del Gran Delfino, il primogenito di Luigi XIV (5).