Virtù terapeutiche

La scoperta delle virtù terapeutiche delle piante è probabilmente avvenuta per caso ma non mancano altre teorie. Una delle più accreditate, già evidente nelle vecchie culture, è quella che nel Rinascimento verrà detta delle "signature" e che si basava sulla convinzione che la pianta, con la sua forma e il suo colore, avrebbe indicato per cosa utilizzarla. Secondo questa idea, ad esempio, le specie con fiori o fusti rossi sarebbero state efficaci nel curare malattie del sangue (come le anemie) mentre le "code di cavallo" (genere Equisetum L.), grazie all'aspetto del fusto e dei rami, venivano raccomandate contro la perdita dei capelli o per coloro che soffrivano di dolori articolari.

Equisetum palustre, campione dell'Erbario di Padova