La teoria, sviluppata da Paracelso (1493–1541) e da Giovan Battista Della Porta (1536–1615), identifica tutte le somiglianze esistenti tra le piante e gli organi umani. Si credeva infatti che il Creatore avesse impresso sulle piante un "segno" del loro potere medicinale aiutando così l'uomo a individuare la cura più efficace per combattere una malattia. I problemi legati al cervello avrebbero potuto essere risolti, ad esempio, utilizzando noci o capsule di papavero che per la loro forma ricordano una testa mentre, come si vede da questa pagina, il mal di denti avrebbe potuto essere combattuto con il frutto di un melograno, con i pinoli (la cui pigna presenta squame regolarmente disposte) o con la parte sotterranea, suddivisa in tanti piccoli segmenti, di una pianta un tempo chiamata Dentaria digitata Lam.