Il chinino si ottiene soprattutto da Cinchona calisaya Wedd. (china gialla) e Cinchona pubescens Vahl (china rossa) le cui cortecce contengono oltre una ventina di alcaloidi tra cui chinina e chinidina (1). Si tratta di alberi o arbusti sempreverdi con piccoli fiori bianchi o rosa più o meno intenso riuniti in infiorescenze.
Rimedio noto da secoli alle popolazioni del Sud America, portato in Europa fu l'unico medicinale efficace per combattere la malaria fino ai primi del Novecento quando si cominciarono a sintetizzare nuove molecole attive. China deriva da una parola Quechua che vuol dire scorza (3) mentre "chinino" è il termine usato per il solfato di chinina, il composto terapeutico (12).
Medicinale portato in Europa dai Padri Gesuiti (da cui il nome di "polvere dei Gesuiti") attorno al 1630, la pianta deve il nome scientifico ad una leggenda riguardante Ana de Osorio contessa di Chinchon e moglie del vicerè spagnolo in Perù (3). Il chinino fu essenziale anche nelle colonie asiatiche e africane dell'Impero Britannico. Qui veniva dato come medicinale quotidiano alle truppe per evitare che prendessero la malaria ma, essendo una sostanza amara, un pò alla volta i soldati aggiunsero altri componenti per migliorarne il sapore tra cui il gin: questo portò alla nascita del gin tonic. La composizione della bevanda non è cambiata nel tempo ma la concentrazione in chinino è attualmente molto bassa per cui non ha nessuna efficacia come prevenzione (5).