Mostri e mostruosità
print this pageLa medicina con la teratologia studia le anomalie congenite, presenti in quelli che venivano definiti “mostri”. In qualche modo essi affascinavano gli studiosi per il loro valicare un limite assoluto e forzare la definizione di ciò che è umano (Quinlan p. 600). L'interesse esploso nel Seicento si può leggere come un "atteggiamento barocco" di divertimento grafico nella "rappresentazione di mostruosità" (Premuda 1960 p. 143), mentre nel Settecento può essere letto anche come un indicatore del passaggio all'età moderna: affrontare i mostri significa da un lato la vittoria della razionalità sul mostruoso, dall'altro la perdita del meraviglioso nella conoscenza (Quinlan p. 600). In ambito più strettamente scientifico, la teratologia studia la causa genetica dell'alterazione, il suo esordio nella formazione del feto. Inoltre, il confronto con l'anomalia aiuta a comprendere il corretto funzionamento anatomico della norma, con un approccio comparatistico simile a quello adottato negli studi sugli animali (Moscoso p. 358). La Biblioteca di Scienze del Farmaco dell'Università di Padova conserva uno dei primi libri di embriologia, in cui, appunto, si fa un confronto anche con i feti animali: la Disquisitio anatomica de formato foetu di Walter Needham (1631–1691) del 1677 (copia digitale).
Questa mostra sfiora soltanto l'aspetto scientifico, soffermandosi sulle rappresentazioni grafiche.