Marsili e i suoi libri

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Marsili ha dimestichezza con i libri sia per formazione e mestiere, in quanto Letterato e Professore dell'Università di Padova, sia per passione, che lo porta ad essere collezionista di oggetti d'arte. Attraverso le lettere all'amico Gennari leggiamo come nel corso di tutta la sua vita compra libri per sé e per gli altri, come Giandomenico Polcastro, Guglielmo Camposampiero, Apostolo Zeno, Giovanni Poleni, Antonio Vallisneri e lo stesso abate Gennari.

La vita a Venezia e a Padova e i soggiorni a Firenze, a Parigi e a Londra gli permettono di trovarsi al centro del commercio del libro, anche d'antiquariato e spesso riceve anche opere in dono dagli intellettuali suoi amici.


The Shop of the Bookdealer Il negozio del mercante di libri Pieter Meijer Warnars, Johannes Jelgerhuis, 1820 (particolare) (da: Rijksmuseum)

Grazie al suo amore per il libro fin dalla giovinezza raccoglie, quindi, edizioni pregiate delle opere più varie, testimoni della sua vasta cultura e curiosità. Nella sua biblioteca si trovavano insieme classici greci e latini, grandi erbari illustrati, opere di medicina ed anatomia, testi di zoologia, geografia, viaggi d’esplorazione e di letteratura contemporanea, libri sulle antichità, sugli usi e costumi passati e presenti. Sono libri provenienti un po’ da tutto il mondo: accanto a testi editi nella vicina Venezia, si trovano volumi stampati in diverse città d’Europa e addirittura in Cina. È la proiezione della cultura di un uomo di scienza del Settecento, fra tradizione e modernità illuminista.

Ha grande cura della sua raccolta, che è una raccolta viva e in uso, come testimoniano le note manoscritte, ma anche gli indici delle opere miscellanee redatti personalmente dal Marsili e le legature che fa realizzare, oltre che l’elenco dei volumi che egli stesso scrive già nel 1759.

Il catalogo manoscritto, con note sul valore e la qualità dei volumi, testimonia la consistenza e l’importanza di questa biblioteca personale, costituita da 2520 volumi a stampa e 17 manoscritti. Il testamento redatto nel 1792, inoltre, ci rivela che Marsili è ben consapevole anche del valore materiale, non solo culturale, della collezione: la offre in vendita per garantire una rendita alla sorella e alla governante.

Questa biblioteca era nota ai contemporanei. Il fratello Sebastiano in una lettera del 1758 a Gennari scrive che la quantità di volumi forma "una delle più rare e copiose raccolte di libri Bottanici che si possino ritrovare in Italia e forse anco un poco più in là". Anche alcuni viaggiatori in visita all'Orto botanico ne parlano, e in particolare Giovanni Battista Rossetti nella sua Descrizione delle pitture, sculture, ed architetture di Padova… (1780) scrive di "una bella e copiosa raccolta di libri, principalmente botanici, e classici, [che] si vede a casa del ch. Professore".