Una biblioteca ricostruita

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Nel 1835, grazie alla donazione di Antonio Bonato, nasce la Biblioteca dell'Orto Botanico di Padova. Da quel momento i volumi vengono organizzati come una biblioteca pubblica per professori e studenti e non sembra più possibile distinguere un "fondo Marsili" all'interno della raccolta libraria, che continua ad accrescersi seguendo lo sviluppo della ricerca in orto botanico.

trasferimenti Documento (datato 21 giugno 1924) che autorizza il trasferimento di 618 volumi dalla Biblioteca dell'Orto Botanico all'allora Biblioteca dell'Istituto di Farmacologia


Negli anni venti del '900 l'opera di riorganizzazione degli spazi e delle raccolte dell'Istituto di Botanica avviata dal prefetto Giuseppe Gola porta alla divisione del posseduto e al suo invio alle biblioteche dell'Università, le odierne Scienze del farmaco e Geoscienze, e alla Biblioteca Universitaria di Padova. Nelle due prime biblioteche i volumi formano un fondo di testi ormai storici quasi di fondamento agli studi moderni e nella Biblioteca Universitaria di Padova, istituto deputato alla conservazione delle edizioni, vengono presi in carico come un fondo unitario, il Fondo Orto botanico. La raccolta del Marsili si ritrova così suddivisa in più biblioteche.

Una serie di operazioni comprendenti un recupero catalografico iniziato nell'anno 2000, la digitalizzazione di una parte delle opere appartenute al Marsili e l'allestimento di una mostra bibliografica presso Palazzo Cavalli, nonché la realizzazione di questa stessa mostra virtuale, hanno permesso di ricostruire, se pur virtualmente, l'originaria raccolta libraria di Giovanni Marsili. Visti tutti insieme, i più di 2000 libri raccolti dal Marsili nel corso della sua vita ci restituiscono un'immagine di lui quale uomo appassionato di lettere ed arti e interessato a tutti gli aspetti della scienza e del sapere, un eclettico erudito del Settecento.