Vittoria Altoviti Avila Toscanelli

Vittoria Toscanelli

Foto di Vittoria Toscanelli mentre suona il mandolino, Rapallo 1889. Collezione fotografica Giorgio Roster.
Fonte: Peria, 2017 (15)


Vittoria Altoviti Avila Toscanelli (1837–1896), nata a Firenze e moglie dell'imprenditore edile di origini svizzere Giuseppe Toscanelli (1828–1891), è stata una colta nobildonna dell'Ottocento.

A causa della salute precaria del figlio maggiore, Giovan Battista, a partire dal 1875 frequenta saltuariamente Villa Ottone, sull'isola d'Elba. In questo stimolante ambiente accoglieva di frequente scienziati, naturalisti e geologi e poté coltivare appieno quella che lei stessa definiva la sua "occupazione preferita": la raccolta e lo studio delle alghe.

Intraprendente, tenace e dal forte spirito d'iniziativa, la nobildonna riuscì a distinguersi e a farsi apprezzare nel mondo della scienza, un ambiente all'epoca ancora prettamente maschile. Grande era la sua volontà di imparare a determinare e attribuire i nomi scientifici corretti alle specie che raccoglieva pur non avendo ricevuto alcuna formazione di carattere scientifico.

Importante fu l'intervento del conte Francesco Castracane degli Antelminelli (1817–1899) che le fece da maestro insegnandole a raccogliere e preparare le alghe e che la mise in corrispondenza con uno dei più noti algologi del tempo, Francesco Ardissone (1837–1910). Tra i due si instaurò un rapporto di amicizia, durato nove anni a partire dal 1880, ma anche un intenso scambio intellettuale e di campioni d'erbario.

La marchesa Toscanelli trascorreva le estati a Villa Ottone accompagnando il figlio Giovan Battista e l'amico medico fiorentino Giorgio Roster (1843–1927) in escursioni per raccogliere minerali, esemplari di piante e alghe. Tuttavia spesso si rammaricava di non poter entrare in acqua per raccogliere i campioni come facevano i suoi accompagnatori uomini. Infatti, in una delle lettere che inviò ad Ardissone, così descrive l'abbigliamento più consono alle escursioni in mare, all'epoca sicuramente considerato poco adatto per una dama:

"Scarpe con sole in corda e di tela, assenza di calze, pantaloni rovesciati al ginocchio, maniche di camicia, cappello da 50 cent. Lavoro del Bagno penale; tutto questo per stare nell'acqua da mattina a sera e porgere a me che non posso imitarli, le prede che facevano di piante e animali" (14).

Vittoria Toscanelli si procurò materiale di studio anche imbarcandosi in brevi crociere nel Mediterraneo come ad esempio la crociera della goletta "Olga" e del cutter "Corinna" accompagnata dal figlio, dal professor Giorgio Roster e dallo zoologo e antropologo italiano Enrico Hillyer Giglioli (1845–1909).

Morì a Firenze nel 1896, ma i suoi contributi alla conoscenza della flora algologica italiana resteranno immortali. A lei si devono infatti la scoperta di nuove entità e la conferma della presenza di alcune specie rare nel Mediterraneo. Raccolse esemplari all'Isola d'Elba, a Montecristo, Giannutri, Pianosa, Ponza, Lipari e Malta (15).

Attualmente, le sue collezioni algologiche fanno parte del cosiddetto "Erbario Crittogamico" del Museo di Storia Naturale di Firenze mentre la sua raccolta di pubblicazioni di materia algologica è stata integrata nel Fondo Roster conservato nella Biblioteca comunale Foresiana sull'Isola d'Elba. Gli esemplari di alghe che raccolse, essiccò e donò ad Ardissone sono invece conservati nell'Algario Forti del Museo Botanico di Padova.