Tra i più importanti reperti che facevano parte della collezione De Zigno vi sono le piante fossili del Giurassico Inferiore trovate all’interno dei Calcari Grigi sia nei Monti Lessini che nell’Altopiano di Asiago.
Questa flora fossile fu uno dei principali argomenti di studio da parte di De Zigno e gli permise di pubblicare molti lavori sino ad arrivare all’importante monografia Flora Fossilis Formationis Oolithicae, pubblicata in più fascicoli, dove espone in modo magistrale i risultati delle sue ricerche; lavoro che sarà per De Zigno una grande fatica, ma che riceverà, per la sua completezza, ed anche bellezza iconografica, la medaglia d’oro della Società Italiana della Scienze dei XL. Lo studio delle piante fossili giurassiche sarà un argomento che, anche se non in maniera continuativa, porterà avanti dal 1848 all’anno della sua morte, peraltro sempre paragonando questa flora a quella trovata nella Grande Oolite inglese, di età Giurassico Medio.
Otozamites sp. (MGP-PD 4137)
Foglia di cicadea
Provenienza: Val d’Assa (Vicenza)
Età: Giurassico inferiore
La Dichopteris visianica
Questa pianta, in origine indicata da De Zigno come una felce, appartiene in realtà alle Pteridosperme, un gruppo di piante con seme oggi estinto. Il nome specifico è stato dedicato all'allora Prefetto dell'Orto Botanico di Padova, Roberto De Visiani (1800-1878).
Il reperto della collezione De Zigno conservato nella sezione di Geologia e Paleontologia del Museo della Natura e dell'Uomo dell'Università di Padova (MNU) è commentato e riprodotto nella tavola XII di: De Zigno, A. (1865). Monografia del genere Dichopteris. Memorie dell'I. R. Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, 12, [211]-225, 3 tavv.
La stessa pianta fossile è raffigurata anche in una bozza di tavola conservata tra i materiali preparatori per l'opera inedita di Achille De Zigno Fossiles de la Vénétie conservati alla Biblioteca di Geoscienze dell'Università di Padova.
La flora fossile di Recoaro
Abramo Massalongo (1824-1860) fu il primo a occuparsi di una raccolta sistematica dei vegetali fossili provenienti dalla successione stratigrafica affiorante nei pressi di Recoaro (VI), ma la morte prematura gli impedì di portarne a termine lo studio. De Zigno, raccogliendo l’eredità scientifica dell’amico e collega, pubblicò nel 1862 la monografia “Sulle piante fossili del Trias di Recoaro raccolte dal prof. A. Massalongo”, istituendo parecchie nuove specie. Il taxon più noto e più abbondante proveniente da questa località è senza dubbio Voltzia recubariensis di cui sono note fronde, coni riproduttivi e resina fossile ad esso associata.
Ai tempi di Massalongo e De Zigno erano noti presso Recoaro due distinti orizzonti fossiliferi a piante entrambi attribuiti al Triassico, ma solo studi successivi permisero di attribuire l'orizzonte inferiore al Permiano Superiore (Arenarie di Val Gardena) e quello superiore al Triassico Medio ("Strati a Voltzia", Anisico).
Entrambe le associazioni floristiche a tutt'oggi necessitano di una revisione sistematica "moderna".
La collezione di piante da Recoaro originariamente studiata da De Zigno è attualmente conservata nella Sala delle Palme della sezione di Geologia e Paleontologia del Museo della Natura e dell'Uomo dell'Università di Padova (MNU).