Pagine e vite

Sfogliando il Libro del Sacrificio e della Gloria, si apre allo sguardo e alla memoria una galleria di giovani studenti, eroi temerari per i contemporanei. Le biografie, corredate da ritratti fotografici, testimoniano la loro esistenza e ne esaltano la morte gloriosa. Una cornice a grottesche in inchiostro rosso racchiude tali parole ed immagini, con motti latini che sembrano volerle elevare ai valori della classicità romana.

Il Libro viene concepito dal Comitato per le onoranze ai caduti e dall’Ateneo per essere consegnato alle famiglie degli allievi defunti quale memento celebrativo che onorasse il coraggio dimostrato dagli studenti al fronte nei loro ultimi istanti di vita, ulteriore riconoscimento da aggiungere alle medaglie loro assegnate. Sono per esempio messi in luce tre ragazzi premiati con la medaglia d’oro al valore, tra cui Federico Guella (1893-1915).

Libro del Sacrificio - Federico GuellaLibro del Sacrificio - Federico Guella (II)


Guella, iscritto al primo anno di Medicina e chirurgia e promosso sottotenente al 114° reggimento di cavalleria, ottiene post mortem la medaglia d’oro dalla commutazione di quella d’argento, per la sua “saldezza” e “trepidezza”. A Guella viene anche dedicata una delle aule al pianterreno del Cortile antico, l'aula E, dove è ancora oggi visibile il riferimento:

Ingresso dell'Aula E (aula Guella)

È significativo notare come gli studenti che figurano nel volume provenissero dalle varie Facoltà universitarie, oltre alla già vista Medicina e chirurgia, talvolta accompagnata dalla menzione dell’Università Castrense, come nel caso di Mario Balliana (1892-1916), al V anno, aspirante ufficiale medico presso il 113° reggimento fanteria.

Altrettanto rilevante è osservare come alcuni studenti, il cui nome figura nei battenti bronzei del Portone, siano invece assenti nel Libro. Essi non erano stati considerati in un primo momento dalla commissione incaricata di compilare la lista di nomi; vi è per esempio Giovanni Maggio (1897-1918), morto fuori dalla zona di guerra, se pur a causa delle ferite ivi riportate. Egli non possiede un fascicolo nella serie delle Lauree caduti, e il suo nome verrà inciso sul portone soltanto qualche anno dopo l’inaugurazione. Maggio, iscritto al primo anno di Ingegneria, tenente al 43° reggimento artiglieria da campagna, viene insignito di una medaglia di bronzo.

Giovanni Maggio, AGAPd, AR Novecento