Il Libro del Sacrificio e de la Gloria

“Agli eroici goliardi dell’Università di Padova, gloriosamente caduti per la Patria, la riconoscenza della Nazione”

Queste le parole del re Vittorio Emanuele III che aprono il Libro del Sacrificio e de la Gloria, una raccolta dei profili dei giovani universitari caduti in guerra, promossa nel 1923 da un Comitato di studenti e curata dal dottore in giurisprudenza Giuseppe Cristoforo Frizzi, segretario generale del Comitato per le onoranze agli studenti caduti in guerra. Il titolo “d’impronta dannunziana”, come lo definisce Piero Del Negro, inquadra una serie di schede biografiche all’interno di un volume concepito come cimelio commemorativo da consegnare, insieme a una medaglia, alle famiglie dei defunti durante la cerimonia d'inaugurazione del portone. In realtà, i due oggetti verranno effettivamente offerti il 25 novembre 1923, nel salone di Palazzo della Ragione.

Pianta del Salone in Palazzo della Ragione in occasione della cerimonia del 25 novembre 1923, ACG

La galleria di eroi consacra il mito del giovane interventista (Del Negro 2015), pronto a combattere e a compiere il supremo sacrificio nel nome della propria Patria, come riconosce lo stesso maresciallo Armando Diaz, firmatario della lettera pubblicata tra le prime pagine del Libro. Segue una breve introduzione di Nino Tamassia, ad aprire un’ideale liaison tra i recenti fatti e gli eventi passati del 1848, simbolico principio della lotta appena conclusa, quando:

 "…furono scritte col sangue le prime prove dell’aperta lotta contro l’immondo straniero."

1848-1915

Sacrificio e Gloria, i due termini che incardinano in queste pagine di pergamena l’elenco dei caduti, celebrandone la memoria entro cornici marginali che racchiudono i simboli della vittoria e motti di antiche virtù.

Il volume, oltre a configurarsi quale opera commemorativa e rievocativa, costituisce anche un prezioso documento storico, non solo per le informazioni biografiche e i brani riportati, ma anche per il materiale fotografico inserito al suo interno: ritratti, certo, ma anche immagini del portone e, soprattutto, della cerimonia che lo introdusse alla città.

Foto dell'inaugurazione (Libro del Sacrificio, 1923)