Un'altra medicina: dai libri dei segreti alla medicina domestica
print this pageEsisteva un'altra medicina oltre a quella ufficiale?
Nella sua storia, la medicina accademica si confronta più spesso con le autorità che con i pazienti, ha un riferimento costante nella dottrina dei padri della medicina, di cui argomenta su base teorica fino al Cinquecento, per poi discuterne col rigore del metodo sperimentale. Basti pensare al lungo corso in medicina della teoria degli umori, che nulla aveva di scientifico in senso moderno.
L'altra medicina era la medicina dei rimedi, della lunga tradizione di cura domestica, artigianale e officinale, esercitata nelle case, dalle donne delle erbe, dai ciarlatani ambulanti o nei monasteri. Medicina pauperum: "una medicina povera, per i poveri" (Cosmacini p. 248). Viveva in una tradizione per lo più orale, per ovvie ragioni, ma che esplose a stampa già nella metà del Cinquecento, soprattutto in volgare e in Italia, nei cosidetti libri dei segreti, capricci, lucidari, tesori, gioie, ricettari, rimedi. I libri dei segreti prendono il nome dall'ambizione di rivelare i segreti della natura, ma con un approccio più utilitaristico che magico, con l'idea, cioè, che le forze occulte della natura potevano essere dominate da tecniche adeguate. Le opere, quindi, raccoglievano ricette medicinali, ma anche istruzioni pratiche di vita domestica, ricette di cucina, suggerimenti per la conservazione del cibo, rimedi di cosmesi, o ricette di alchimia protochimica, per la preparazione di oli, tinture o vino, compresi i metodi per togliere le macchie.