Antoine Mizauld secretista del Rinascimento
print this pageUn esempio di divertimento enciclopedico tipicamente rinascimentale si ritrova in Antoine Mizauld (1520-1578), medico di Margherita di Valois, più nota come regina Margot, di cui la Biblioteca di Scienze del Farmaco dell'Università di Padova conserva alcune opere di metà Cinquecento. La sua curiosità spaziava dalla medicina alla botanica, dall'astronomia alla meteorologia, di cui divulgava arcana e mirabilia con una scrittura accattivante che portò al successo e ad una grande diffusione delle sue opere, lette tanto per intrattenimento che per fini pratici. Il Secretorum agri enchiridion (copia digitale) è un manuale di orticoltura, in cui alla tecnica di coltivazione di ogni ortaggio seguono le indicazioni sull'uso medico. Le descrizioni sono condite di favole, riferimenti letterari e poetici, aneddoti e varie amenità: "ingegnosa, pulchra, artificia, inventiones mirae".
Questo stile è dichiarato già dal titolo nelle Memorabilium, vtilium, ac iucundorum centuriae novem, di cui la Biblioteca di Scienze del Farmaco dell'Università di Padova conserva la prima edizione del 1566 (copia digitale). Si tratta di un'antologia di consigli e ricette, raccolti dalle pratiche superstiziose delle credenze popolari e dagli autori della storia naturale, ed esposti in aforismi di un paragrafo. Si va dall'uso delle erbe (salvia, calendula, edera, verbena, ortica, elleboro o cicuta) ai consigli di cucina, da come allontanare i serpenti, con un amuleto in rame sepolto in un particolare momento astrologico "Ex Ptolemaeo" (c. 9r), a rimedi contro i cattivi odori, da come tingere i tessuti e i capelli, a come covare artificialmente le uova come "tradunt Aristoteles & Avicenna " (c. 85r), da suggerimenti pratici di agricoltura (allevamento, orticoltura, enologia), alle curiosità come il popolo dei senza bocca in India che vive d'aria "Plinius tradit Astomorum gentem sine ore" (c. 18v).
In ambito medico, tra le ricette contro le più diverse malattie (cancrena, rabbia, artrite, emicrania, calcoli o epilessia), si trovano per lo più rimedi pratici, contro l'ubriachezza, per togliere le spine, per curare le ferite, per liberarsi dai pidocchi: più che una cura per il vaiolo, si propone come curarne le cicatrici delle pustole sul viso, con un decotto di fave e lupini (c. 35v).