Lina Bahy ovvero “cherchez la femme”

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Si dice che accanto a un grande uomo sia da cercare la presenza di una grande donna. Per chi si è occupato dello studio della documentazione relativa a Enrico Catellani non è stato difficile trovare questa figura femminile che con la sua discreta e colta presenza condivise con lui la quotidianità.
Carolina detta Lina Bahy, francese di origine alsaziana, nacque a Mulhouse l'8 marzo 1867. Della sua giovinezza trascorsa in questa città rese testimonianza in Voce d'Alsazia, articolo pubblicato in Nuova antologia di lettere scienze ed arti nel 1917, nel quale oltre a scrivere sul paesaggio e sulla storia della regione, racconta dell'”anima” alsaziana, gaia e fiera, nel cuore mai disposta a piegarsi all'occupazione tedesca.

 Hôtel de Ville de Mulhouse

Municipio di Mulhouse (fonte: gallica.bnf.fr / Coll. et Photogr. Bibliotheque Nationale et Universitaire de Strasbourg)

Sposò Enrico Catellani a Mulhouse il 29 settembre 1898, e da allora visse con lui a Padova.
Alla Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Padova, fece parte delle Commissioni esaminatrici per il conferimento dei diplomi per l'abilitazione all'insegnamento della lingua francese.
Non essendo di origini ebraiche le furono affidati i beni del marito a seguito dell'applicazione delle leggi razziali; per questo motivo, fortunatamente, alla confisca non fece immediatamente seguito la dispersione della biblioteca che ora è in corso di ricostruzione. Non ci fu però la stessa fortuna per altri beni appartenenti ai coniugi, di cui si impossessarono i tedeschi. Colpisce in particolare la vicenda del pianoforte di proprietà della stessa Lina, che il maggiore Von Weiss aveva “preso in consegna” nel 1944 insieme a molti spartiti musicali, determinato a portare con sé in un suo imminente trasferimento.  A causa della prepotente insistenza del maggiore erano intervenuti gli uffici dell'ente che si occupava della gestione e della liquidazione immobiliare in colloquio con la prefettura di Padova, perché il pianoforte non fosse portato via forzatamente senza corresponsione.

Morì il 4 gennaio 1945