Fotografia storica di Egidio Meneghetti.
Fonte: Phaidra
Il ruolo di Egidio Meneghetti (Verona, 14 novembre 1892 – Padova, 4 marzo 1961) all’interno dell’Università di Padova inizia a definirsi già a partire dall’anno accademico 1910-1911, quando si iscrive al corso di laurea in Medicina e Chirurgia. I suoi anni universitari sono però segnati dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, cui partecipa come volontario, riuscendo nel frattempo a laurearsi a pieni voti. Dopo la laurea, Meneghetti coltiva i suoi studi e sviluppa la carriera lontano da Padova, dove torna solo nel 1932 quando viene richiamato dal Rettore Carlo Anti per il ruolo di professore ordinario e direttore dell’Istituto di Farmacologia.
Da un punto di vista politico, Meneghetti si schiera da subito contro il regime fascista: a Padova prende parte al gruppo clandestino di Giustizia e Libertà e nella primavera del 1943 aderisce al Partito d’Azione. In seguito alla caduta del fascismo e con l’armistizio di Cassibile proclamato l’8 settembre 1943, inizia a dedicarsi all’organizzazione della Resistenza nel Veneto: insieme a Concetto Marchesi, costituisce il primo Comitato di Liberazione Nazionale (CNL) regionale veneto, entrando poi nell’esecutivo militare con il nome di copertura di Antenore Foresta. Il 16 dicembre 1943 la moglie e la figlia, Maria Spasciani e Lina Meneghetti, vengono uccise nel corso del primo bombardamento di Padova da parte delle forze alleate inglesi. Il trauma non gli impedisce però di dedicarsi, con ancor più dedizione, alla causa della Resistenza. In un breve arco di tempo, Meneghetti diventa il fulcro della Resistenza a Padova, rendendo l’Università il centro del movimento di liberazione.
In seguito ai rastrellamenti dell’autunno del ‘44, riesce a farsi ricoverare sotto falso nome nella clinica oculistica del prof. Luigi Palmieri, dove però, il 7 gennaio 1945, viene arrestato a causa del tradimento di un collaboratore. Imprigionato e torturato a Palazzo Giusti, Meneghetti non fornisce alcuna informazione: i fascisti lo mettono allora nelle mani delle SS per la deportazione in Germania. L’interruzione delle linee ferroviarie, però, rende impossibile il viaggio: rinchiuso nel Lager di Bolzano, vi resterà fino alla Liberazione.
Fotografia storica di Egidio Meneghetti.
Fonte: Phaidra
Il 1° agosto 1945 Meneghetti viene eletto Rettore dell’Università di Padova e, sotto il suo rettorato, l’Ateneo riceve la medaglia d’oro al valore militare per il contributo dei docenti e degli studenti nella lotta di liberazione. Nel 1949 promuove la fondazione dell’Istituto veneto per la storia della Resistenza, tramite il quale si occuperà, inoltre, della commissione del monumento alla Partigiana Veneta, realizzato da Leoncillo.
Il 31 ottobre 1947 Meneghetti annuncia ai colleghi la fine del suo mandato in quanto Rettore, concludendo così la sua carriera accademica. Il suo impegno politico, viceversa, non si esaurirà fino alla sua scomparsa, nel 1961.
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