Il commercio: la Tariffa d'ingresso di Venezia del 1751
print this pageSi faceva commercio degli ingredienti per i medicinali e ce n'è una prova nel documento ufficiale della dogana veneziana del 1751: Tariffa d'ingresso stabilita dall'illustrissimi, & eccellentissimi signori Deputati, et Aggionti alla regolazione del commercio, e Cinque Savi alla mercanzia. Approvata dall'eccellentissimo Senato con decreto 2 ottobre 1751 (copia digitale). L'elenco delle merci in Ingresso ed Uscida con la tariffa doganale "doverà esser egualmente usata al Stallaggio da Mar, Intrada da Terra, e Fontico de Todeschi" (v. del front.) e si applica "oltre alli Sudditi... gl'Esteri del Levante, e Ponente... come pure li Sudditi Pontificj, Austriaci, e del Regno di Napoli" (p. VIII). Gli altri pagheranno il 10 per cento.
Le merci sono elencate col nome, a volte specificando che possono essere assortite ("in sorte"), altre volte dandone il dettaglio, come per i "Cogumeri, in aceto, in broda & in composta". Alcune merci hanno un uso medicinale, ma non solo: ad es. tra gli ingredienti officinali, molti sono anche spezie, cardine del commercio veneziano, come Pevere, Gardamomo, Senape, Zenzero, Noci Muschiate.
Tra i semplici vegetali si distinguono i Semi, ad esempio di Agno Casto, Fenochio, Sabbadiglia, le Radici, ad esempio di Aristologia, D'Egenziana, Di Valeriana, le Polveri, come quella Di Sumaco (sommacco), le corteccie, come lo Scorzo di Legno Santo (contro la sifilide). Si trovano ingredienti come Agarico, Cassia, China China, Cubebbe (pepe di Giava), Eleboro bianco, Ermodatilo, Fen Greco, Ippocheucana (ipecacuana), Mandragora, Mirabolani (prugne fondamentali come purganti da Mesue in poi), Oppoponago, lacrima d'Avezzo (resina d'abete), Sangue di Drago, Salsaperiglia, Sassafras (sassofrasso), Scordeun (aglio selvatico), Storas Calamita in Lacrima, Liquida o In Pan, Sillo Balsamo (xilobalsamo), Terrebinto, Tornasol.
Non mancano i semplici animali e minerali: Ambra, Antimonio, Arsinico, Bolo armeno (argilla rossa), Lapis Lazuli, Litargirio, Madriperle, Piombo, Rubini da Pestar, Saffiri, Miel, Mumie, Occhi di Gambaro, Pietra Belzuar (il bezoar che si forma nello stomaco dei ruminanti), Vipere secche e Grasso di Vipera (fondamentali per la teriaca), Ungie della Gran Bestia (l'alce).
Si fa commercio anche di preparati, come Acqua Odorifera in sorte (le acque distillate), Laudano, Magnesia, Essenza d'Osmarin (rosmarino) o quinta Essenza, oli, come l'Oglio Di Canella o di Carabe, Ogliobalsamo, Oppio Thebaico, spiriti come quello Di Cremese o Di Sal Armoniaco, Cerotto di Norimberga o in sorte, Balsami in sorte (solo in uscita), Contravelen (solo in uscita), Pilole d'ogni genere (solo in uscita), Cremor di Tartaro sive Gripola, Grazia di San Paolo (un antiveleno), Magistero di Salappa (una resina ricavata dalla gialappa), Vetriol (acido solforico), bianco, Di Cipro, Nostran o Romano, Zuccaro Rosà (il Saccharum Rosatum, o zucchero di rose, tramandato dagli arabi).
Solo in Uscita la Triacca o Mitridato, la famosa teriaca veneziana.
In fine viene emanato l'embargo per gli strumenti della tipografia e di tutte le manifatture del vetro, due arti in cui Venezia eccelleva.