Gli ingredienti
print this pageI grandi medici del passato scrivono trattati sull'uso terapeutico dei semplici. Non solo piante, ma droghe, non solo botanica, ma materia medica. Le opere più celebri sono quelle di Teofrasto (371-287 a.C. ca), Dioscoride (I sec. d.C.) e Galeno (130-200 ca). La scuola araba rielabora le conoscenze più avanzate del tempo e le trasmette, con le traduzioni dei testi e con nuove acquisizioni, con Mesue (777-857), Rhazes (864-925) e Avicenna (980-1037). La scuola salernitana cala questa tradizione nella sua pratica di cura, cui affianca un uso sapiente delle erbe.
È con l'Umanesimo ed il Rinascimento che il sapere antico viene rivisitato con spirito modernamente scientifico. Si avverte l'esigenza di identificare con certezza le piante medicinali, per evitare rischi di una erronea identificazione e di sofisticazioni. L'illustrazione diventa strumento prezioso per la determinazione botanica della specie. Si confrontano le versioni diverse di testi e medicamenti. La stampa fornisce uno strumento di riproduzione del sapere. Gli orti botanici sorgono nello stesso periodo e nello stesso contesto di confronto tra teoria e sperimentazione. Le lezioni universitarie sulle piante medicinali, i semplici, avevano un impianto teorico che illustrava le opere dei grandi autori, ma lasciava incertezze sull'identificazione delle piante indicate nei testi classici. L'orto botanico nasce per dare un supporto alla parte teorica della lectura simplicium, lezione sui semplici, con la loro osservazione dal vero, l'ostensio simplicium. Nel 1533 a Padova viene affidata a Francesco Buonafede la lectura simplicium e nel 1543 il docente richiede ai Riformatori dello Studio di creare un Horto medicinale, "nel quale avrebbe dovuto trovare posto anche una "spezieria" (Cappelletti p. VII).
Il percorso verso la definizione scientifica dei semplici dovrà aspettare i progressi della botanica sistematica, cui mise un punto fermo Linneo nel Settecento, e della chimica, che dopo l'impulso seicentesco di Paracelso, troverà il suo culmine nel secolo successivo.